DIAMO IL CARTELLINO VIOLA ANCHE A MARCHIONNE
Nella settimana appena trascorsa i fiorentini hanno subito due schiaffi. Uno è prettamente calcistico, con Klose - il cui fair play viaggia a targhe alterne e pure a scoppio ritardato - che è stato insignito del cartellino viola. Per carità, la storia è piena di grandi peccatori che, una volta folgorati sulla via di Damasco, non si son limitati a diventare dei redenti ma, addirittura, han percorso i ripidi sentieri della santità. Il tifoso viola però, più interessato al profano che al sacro, non può dimenticare l’orribile notte in cui la Fiorentina si ritrovò nelle mani, e nel fischietto, del terribile Ovrebo. Klose fu l’indiscusso protagonista, in negativo, di quella serata con un gol in macroscopico fuorigioco, che urlerà vendetta nei secoli. Oggi l’attualità ha la pretesa di cancellare la storia, riconsegnandoci un Klose risorto a nuova vita. L’altro schiaffo, invece, ha colpito tifosi e non, anche se in questa città è difficile scindere le due vesti. Firenze è stata appellata “piccola e povera” e la levata di scudi è stata fragorosa quanto istantanea. I fiorentini sono beatamente avvezzi alle critiche sul loro carattere, tanto che qui i giudizi negativi son carezze, che solleticano l’ego di chi non cerca consensi al di fuori delle mura domestiche. Ma toccare “la mamma”, si sa, è tutta un’altra storia. Eppure, l’infelice, ignorante (dal verbo ignorare) e incomprensibile uscita dell’Amministratore Delegato FIAT è da cartellino viola. Il signor Marchionne, infatti, è riuscito in un’impresa impensabile e titanica: quella di mettere d’accordo i fiorentini. Più fair play di così…si muore. Una città perennemente divisa, litigiosa e in guerra con le sue tante anime, ha trovato in quei due svilenti aggettivi il punto di convergenza perfetta di menti e spiriti notoriamente ribelli e bollenti. Qui, dove tutto è discusso e discutibile, anche per il puro gusto della sterile e infruttuosa polemica, ci sono due sancta sanctorum che nessuno, se non i nativi sacerdoti, può permettersi di attaccare: Firenze e la Fiorentina. E, allora, mutuando Mameli …..
“Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
Firenze chiamò, sì!”