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DIEGO, CHE SEI NELL'ALTO DEI CIELI...

di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi

No, nessun riferimento a qualcosa di soprannaturale, piuttosto che a miracoli o benedizioni provenienti dall'alto. Il nostro titolo (certamente allusivo) si rifà all'indiscrezione raccolta da Firenzeviola secondo la quale Diego Della Valle, direttamente dall'aereo che lo stava portando a Miami (da qui... "nell'alto nei cieli"), avrebbe telefonato al fido Cognigni ed avrebbe chiesto: "Scusate, mi sapete dire com'è finita Milan-Fiorentina? Sapete, quassù non prende bene e non ho capito se abbiamo pareggiato oppure vinto". Al che una voce festante gli ha detto: "Patron, patron, abbiamo vinto, lei ha fatto il miracolo. Anzi, un doppio miracolo, ha segnato anche Amauri..."  E così Diego ha potuto riagganciare, felice per l'accaduto e per non aver perso del tempo prezioso venerdì sera, quando aveva fatto irruzione nel ritiro milanese della squadra viola. "Vediamo se hanno capito - avrà pensato - certo però, tocca fare sempre tutto a me..." L'episodio è datato sabato pomeriggio, intorno alle 17 e 10, ed è l'ulteriore testimonianza che Diego è tornato, Diego ha volturato la Fiorentina da semplice hobby a seria occupazione, Diego c'è e lotta con noi. Per l'occasione lo chiameremo Don Diego, approfittando dell'assonanza geografica con l'avversario di stasera (il Palermo), e dell'attenzione quasi sacrale che i giocatori della Fiorentina hanno prestato alle sue parole. Li abbiamo visti, nelle foto scattate dal media ufficiale viola, seduti nei banchini stile università, quasi ammaliati dalla determinazione, dalla serietà, dalla forza persuasiva degli argomenti promulgati da Don Diego. Un'immagine degna del "padrino" di Francis Ford Coppola, un miracolo degno di Padre Pio (figura più volte invocata da Delio Rossi qui), carisma e personalità degne di un capitano d'industria: Diego Della Valle. 

E gli effetti si erano già visti nella settimana pasquale, grazie all'attività conciliatrice di Andrea Della Valle, agli incontri-confronti avuti con stampa e tifosi, alla presenza costante a Firenze (ribadita in questi giorni) dell'ex presidente, che quanto prima tornerà presidente a tutti gli effetti. E tutto si è concretizzato con i tre punti di San Siro, con l'atteggiamento collettivo che (come dice Delio Rossi) conta più di una singola vittoria, con il comportamento di alcuni giocatori "miracolati". Vedi De Silvestri (incredibile la sua conversione), vedi Jovetic. Fino al palpabile entusiasmo di Valon Behrami (devastante contro il Milan) che dopo un anno e mezzo ha finalmente conosciuto Don Diego, e si è detto disponibile a firmare il prolungamento di contratto con la Fiorentina. Addirittura in bianco. Altro che miracolo, altro che "nell'alto dei cieli", altro che Padre Pio...

A proposito di Jovetic: sembra che una buona fetta di minuti dell'ormai famosa reprimenda sia stata dedicata al montenegrino. E' innegabile che Jo-Jo stia vivendo un momento di confusione, personale e professionale. Le sirene del mercato suonano incessanti, la condizione fisica è quella che è, la situazione generale di certo non lo aiuta. Risultato: Jovetic era da tempo l'ombra di se stesso, spento, svogliato, egoista, e la Fiorentina sprofondava. Anche per lui le parole di Diego sono state una frustata, un richiamo alle proprie responsabilità, anche per Jo-Jo il diktat delle tre "D" (dovere, dignità e dedizione) ha ottenuto l'effetto sperato. Senza quell'avvertimento, chissà che fine avrebbe fatto quel pallone al 90', che il montenegrino ha invece restituito sapientemente ad Amauri per il 2-1 decisivo. Insomma... Diego, sempre Diego, fortissimamente Diego (lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo): una via di mezzo tra il Marlon Brando de'noantri (con un tono di voce più stentoreo, l'aria più rassicurante...) e Padre Pio che ci assiste dall'alto dei cieli (sopratutto quando è in aereo). La riprova tra poche ore, nell'ennesima finale sulla "via Crucis" della salvezza, nella terra dove Amauri e Delio Rossi sono venuti a "miracol mostrare", nel momento storico decisivo per la resurrezione della nuova Fiorentina. Che Dio ce la mandi buona...


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