E QUINDI USCIMMO A RIVEDER IL 10...
Qualche tempo fa dalle pagine di Firenzeviola.it lanciammo un'idea, forse provocatoria, certamente affascinante. Ritirare la maglia viola numero 10 della Fiorentina. Ah, se qualcuno ci avesse dato ascolto, se qualcuno fosse stato più lungimirante, avremmo risparmiato sei mesi di "cattività" ad un simbolo, un'icona del calcio moderno, un "modo di essere, di pensare..." la maglia viola numero 10. Avremmo evitato che finisse sulle spalle di Santiago Silva, detto il "Tanque". Oggi apprendiamo (con un moto di liberazione) che Silva è ufficialmente un giocatore del Boca Juniors e che la maglia numero 10 viola torna in libertà, in attesa che spalle più forti, più pregiate la possano vestire. Ma andiamo con ordine. Più che un'idea, la nostra, era una proposta che andava a premiare il numero di maglia per eccellenza, quello del fantasista, del rifinitore, e la cosa ci venne in mente per la consegna del "Golden Foot" a Giancarlo Antognoni. Era il 23 ottobre scorso, e Giancarlo avrebbe mostrato l'ambito riconoscimento a tutto il popolo viola con un giro di campo prima di Fiorentina-Bari. In quell'occasione si celebrava il "capitano" per antonomasia, la luce, colui che ha portato nel mondo il nome della Firenze calcistica, e ci sembrava giusto tributare un ulteriore riconoscimento a colui che per la Fiorentina ha quasi dato la vita (ricordate l'incidente con martina del 22 novembre 1981?) oltre che l'intera carriera. La cosa, ahimè, non andò in porto, e questo ci dispiacque molto. Problemi burocratici, ci venne detto.
Anche perchè non sarebbe stata una novità: nella storia sono state ritirate le maglie numero 10 di Pelè, di Rivera, di Maradona, di Baggio, e poi (per citare quelli a noi più vicini) la numero 6 di Franco Baresi, l'11 di Gigi Riva, la numero 3 di Facchetti e Maldini, e via andare... L'argomento torna oggi d'attualità per la cessione di Santiago Silva e, non ce ne voglia il buon "Tanque", ma in un periodo nel quale le buone notizie per la Fiorentina sono merce rara, anche un piccolo bagliore che rianimi la tradizione, il blasone, rappresentato dalla maglia numero 10, è ben accetto. Del resto parla la storia: la numero 10 a Firenze è stata portata da autentici campioni come Montuori, De Sisti, Antognoni, Baggio, Rui Costa, Mutu... sbagliamo se diciamo che il 10 sulle spalle di Santiago Silva era un delitto di lesa maestà? O forse, addirittura, doveva essere la stessa Fiorentina a negare questa sorta di blasfemia, invitando il signor Silva ad indirizzarsi su altre numerazioni? E' vero, nell'era Della Valle la maglia numero 10 è stata portata anche da carneadi come Bonomi e Maspero, ma si parlava di C2 e serie B. Poi è iniziata l'era Mutu ed il 10 ha riconquistato la giusta dignità, prima dei sei mesi del "Tanque" sui quali è lecito stendere un velo pietoso. E quindi uscimmo a riveder il 10, abbiamo titolato, parafrasando l'ultimo verso dell'Inferno di Dante ("e quindi uscimmo a riveder le stelle..."), e quei magnifici sei che hanno vestito il 10 viola sono senza dubbio stelle che hanno illuminato il cammino di 85 anni di storia, nonostante le ombre che avvolgono il nostro presente. La speranza è che adesso il numero 10 si prenda un meritato riposo, e che dall'anno prossimo impreziosisca le giocate di Stevan Jovetic, magari corroborata da una bella fascia di capitano. Insomma... "errare è umano, perseverare..."