.

ED E' SOLO L'INIZIO...

di Stefano Borgi

Qualcuno, tra dietrologia e malignità, potrebbe aggiungere... l'inizio della fine. Certo, come dar loro torto: quarta sconfitta casalinga nelle ultime cinque partite (Europa League compresa), una condizione generale a dir poco precaria, tre-quattro giocatori cardine irriconoscibili. Per non dire impresentabili. Qualche nome? Borja Valero su tutti. E poi Gonzalo, Cuadrado, Matri... Eh già, anche Matri, che dopo gli infortuni di Rossi e Gomez è diventato giocoforza un elemento cardine. Ahimè, attualmente un incrocio tra Egidio Calloni e Luther Blisset. E ci fermiamo qui. I meno giovani capiranno. E poi il ricordo del 2010, quando dopo il Bayern, dopo la semifinale di Tim Cup con l'Inter di Mourinho, la Fiorentina di Prandelli sbracò. In modo indecente. Invece il senso del titolo in questione è opposto. La nostra è una frase di speranza, anzi di certezza. In previsione del futuro. Troppo facile, adesso, sparare sulla Misericordia, oppure sul pianista, spalle al pubblico. Indifeso il poverino, impossibilitato a parare i colpi. Il rischio (lo sappiamo è una frase fatta, ma rende...) è gettare il bambino con l'acqua sporca. E quello viola è un bel bambino, di sana e robusta costituzione, biondo e con gli occhi celesti. Noi, al contrario, siamo convinti che la stagione della Fiorentina sia la prima (oppure la seconda, se ci mettete la precedente) di una lunga serie. Una serie che porterà la squadra viola a grandi traguardi. A cominciare dal CDA del 20 aprile P.V.

ANDREA PRESIDENTE - Manca solo l'ufficialità, ma Andrea della Valle tornerà presidente. E questo è il primo segnale. La Fiorentina investe sul proprio futuro, e la garanzia è Andrea che, dopo 6 anni di galleggiamento, torna in balaustra. Perdòn... torna presidente. Seguono una serie di operazioni collegate, "in primis" lo stadio. Non vi fate ingannare da dichiarazioni permeate da invidia e risentimento, lo stadio si farà. E sarà la risposta ai vari Agnelli, Pallotta, e compagnia parlante. Poi la campagna acquisti. Qualcuno si ricorda di Rossi-Gomez, la coppia più bella del mondo? Scusate il ritardo, verrebbe da dire. L'appuntamento è per la coppa Italia del 3 maggio, il vero obiettivo è per fine agosto 2014: supercoppa italiana, Europa League o campionato che sia. La sfortuna non potrà durare in eterno. Va da se, che i due ragazzotti si danno appuntamento ai mondiali brasiliani, ma questo è affar loro.

PRADE' E MONTELLA - A seguire altri ruoli, altri giocatori: Musacchio, Bonaventura, il riscatto di Cuadrado. Intanto il CDA del 20 aprile dovrà sancire il rinnovo di Daniele Pradè. Non sappiamo chi metta i bastoni tra le ruote (anzi, lo sappiamo... ma perchè seminare zizzania?) ma Andrea è deciso: si va avanti con la coppia Pradè-Macià. Certo tutto è migliorabile, tutto è perfettibile, i due però fanno corpo unico, una simbiosi che sarebbe un delitto smembrare. E allora... Infine Vincenzo Montella. Non ce ne voglia, ma ultimamente il mister ha perso l'orientamento. Cuadrado fisso a sinistra, la "fissa" di Joaquin, alcuni cambi che lasciano interdetti (perchè col Milan Roncaglia al posto di Pasqual? Non era meglio passare a tre dietro, magari inserendo Aquilani a centrocampo?) In più qualche passaggio a vuoto anche dello staff: tanti, troppi infortuni muscolari, i calci piazzati che non sono più una risorsa (anzi, lo sono al contrario viste le punizioni di Pirlo e Balotelli), le ricadute di Gomez e Rebic... Insomma, qualche domanda sorge spontanea. Da qui a mettere in dubbio l'aeroplanino, ce ne corre. E allora, una Fiorentina ancora saldamente quarta ad otto giornate dalla fine (ringraziamo l'Inter che gioca alla meno), una finale di coppa Italia da disputare, un ottavo di Europa League certo perduto, ma lottato, combattuto fino all'ultimo, qualcosa vorrà pur dire. E' un inizio, la strada è ancora lunga. Definiamole prove tecniche di vittoria, un apprendistato che si deve compiere, che deve terminare il proprio percorso. Però è un inizio. E se il buongiorno si vede dal mattino...