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FIORENTINA E MILAN... INSIEME PER STEFANO

di Stefano Borgi

Fiorentina e Milan rivali in campo, amiche nella solidarietà. Inutile nasconderlo, la storia delle due società è il remake di Davide contro Golia: basti pensare al numero degli scudetti (18 a 2 per i rossoneri), piuttosto che i trofei conquistati (il Milan, tra l'altro, è la squadra di club più titolata al mondo. Quindi...) Di contro la Fiorentina può vantare due finali vinte contro il diavolo rossonero: quella di coppa Italia (1975), vittoria per 3-2 sul Milan di Chiarugi e Rivera, quella del 1996 in supercoppa Italiana, lo storico 2-1 griffato Gabriel Batistuta con in sottofondo l'urlo di... "Irina te amo". Piccole, grandi soddisfazioni, che (ahimè) avvicinano di poco due mondi profondamente lontani. Gli stessi due mondi, invece, si avvicinarono (anzi, si fusero insieme in un abbraccio ideale) l'8 ottobre 2008, quando viola e rossoneri si unirono per combattere una... "stronza". Nessun riferimento a persone fisiche, bensì ad una serata (a dir poco) magica che ebbe un indiscusso "mattatore", Stefano Borgonovo. Ecco, alla vigilia di un Fiorentina-Milan come tanti (sì è vero, è la "prima" di Delio Rossi, ma a parte questo...) ci piace ricordare quell'evento straordinario, come straordinario fu il cuore ed il coinvolgimento emotivo messo in campo dalle due società.

La "stronza" (come la chiama Stefano) è la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) ed il viaggio di Borgo-gol nel cuore di Firenze ha inizio martedì 7. E' un tiepido pomeriggio d'autunno, quando da Como, dove abita, Stefano si trasferisce a Milano e da quì, con l'aereo finanziato dai giocatori della Fiorentina, atterra all'aeroporto di Peretola alle 17,30. Compagno d'avventura il computer, tramite imprescindibile col mondo esterno. Destinazione: la casa di cura "Villa Le Terme", dove sono ricoverati anche altri malati di SLA. Lì troverà anche una delegazione di tifosi venuti apposta per lui e Stefano comincia così a toccare con mano lo straordinario affetto di Firenze. Un braccialetto viola come regalo, una sciarpa della Fiesole a capo del letto, e in serata la telefonata di Alberto Gilardino: "Domani sera sarò lì per te". La risposta è immediata: "Firenze mi ha insegnato a non mollare". E' il gran giorno, l'attenzione si sposta all'Artemio Franchi e alle 20,30 scatta il momento di Stefano Borgonovo. In campo un vero e proprio "parterre de roi": da una parte Tassotti, Maldini, Albertini, Costacurta, Franco Baresi, e poi Donadoni, Massaro, Gullit con in panchina Arrigo Sacchi. Dall'altra Antognoni, Di Chiara, Orlando, Iachini, Nappi... In tribuna ci sono tutti, da Galliani ai Della Valle, sugli spalti invece, 30.000 persone festanti. La collaborazione tra Fiorentina e Milan ed il lavoro mediatico svolto nei giorni precedenti produsse un vero e proprio miracolo, il resto lo fece il cuore di Firenze. Si alza il coro Borgo-gol, colonna sonora per l'ingresso di Stefano sul rettangolo verde, coperto dalla maglia numero 9 della Fiorentina, il volto solcato da un flebile sorriso. Lo accompagna Roberto Baggio (un doppio ex) di nuovo in maglia viola dopo 18 anni. "Grazie Firenze", "Insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza", "Beppe Iachini, voglio una sforbiciata", "Nippo Nappi fai la foca per me", "Il più grande giocatore degli ultimi 50 anni sei stato te, Roby (Baggio ndr)", e poi l'ultimo "Antognoni è sempre il più elegante, unico". Sono alcuni dei pensieri (molti scherzosi) che Borgonovo comunica con gli occhi e che appaiono sul tabellone dello stadio. Arrivano dritti al cuore della gente. E' l'ennesimo gol di Stefano (forse il più importante), è la testimonianza che anche due società come Fiorentina e Milan, divise da una rivalità spesso accesa, possano riunirsi in nome dell'amore verso il prossimo.

 


www.stefanoborgi.it
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