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I GIORNI DEL "DIECI"

di Stefano Borgi

Da De Sisti ad Antognoni, passando per Rui Costa. In 19 giorni ("picchio" il 13 marzo, ieri Rui, il 1° aprile "Antonio") il calendario festeggia tre fra più grandi numeri 10 della storia viola. Auguri quindi a Manuel Rui Costa per i suoi "primi" 41 anni, l'ultimo "dieci" ad alzare un trofeo col giglio sul petto. E per i corsi e ricorsi storici, a scoprire il portoghese fu proprio il numero dieci per antonomasia, Giancarlo Antognoni, che fra tre giorni compirà 59 anni. Solo coincidenze? Può darsi, ma a noi piace pensare ad un filo sottile che lega i grandi fuoriclasse della Fiorentina, miti autentici, veri e propri esempi per generazioni di tifosi. Rigorosamente sotto il segno del giglio. Volete la riprova? Il 19 febbraio nasce Roberto Baggio, a poca distanza dai signori di cui sopra. Roby... nonostante tutto un numero 10 degno di stare addirittura sul podio.

AUGURI MANUEL... Lasciamo da parte per un momento le classifiche (ci torneremo dopo) e celebriamo i 41 anni di Manuel Cesar Rui Costa, nato a Lisbona il 29 marzo 1972: per lui 276 partite con la maglia della Fiorentina condite da 50 gol. E poi due coppe Italia (1996 e 2001), una supercoppa italiana (1996), un anno da capitano, l'eterna gratitudine di tutta la Firenze viola. Fu proprio Antognoni a portarlo a Firenze nell'estate del 1994, la Fiorentina era appena risalita dalla serie B e Antognoni, in qualità di direttore generale viola, lo individuò come l'elemento della rinascita, colui che (insieme a Batistuta) avrebbe permesso il salto di qualità. In poche ore arrivò anche l'ok di Vittorio Cecchi Gori: costo del cartellino 11 miliardi e contratto di quattro anni. Obiettivo? Vincere il terzo scudetto con la Fiorentina. Com'è andata lo sappiamo tutti. Manuel disputò il primo campionato da rifinitore puro, segnò il primo gol il 23 ottobre 1994 contro il Padova (un destro mirabolante al "sette") per un totale quell'anno di 9 reti. In più un rapporto burrascoso con Claudio Ranieri, che da buon propugnatore del 4-4-2 non vedeva di buon occhio i fantasisti. Andò molto meglio nel 97-98 con Malesani, che lo trasformò in vertice basso del rombo nell'innovativo 3-4-3. Sempre e comunque col numero 10 sulle spalle. Poi il ritorno alle origini con Trapattoni, rifinitore tra le linee a supporto di Batistuta ed Edmundo. Fino all'apoteosi, nel 2000, con Fatih Terim: capitano, condottiero, simbolo di una Fiorentina travolgente, spettacolare, da poco orfana del "Re Leone" passato alla Roma. L'ultima cartolina furono le lacrime di quel pomeriggio di maggio, nel suo stadio, di fronte alla sua gente, per annunciare e soffrire insieme il trasferimento al Milan. Per i pochi che non lo ricordassero Rui Costa aveva corsa, calcio, eleganza, verticalizzava come nessuno, forniva assist deliziosi sui quali Batistuta ha costruito fama e record. In più vantava dribbling, tocco morbido e intelligenza tattica, il tutto unito ad una predisposizione al sacrificio... rara, rarissima per uno di cachemire come lui. Insomma, un giocatore completo, un campione, un idolo per Firenze e la Fiorentina.

LA TOP-TEN: Dicevamo della classifica... Ci ha provato giorni fa un noto quotidiano fiorentino a stilare la classifica dei migliori numeri 10 della storia viola. Sinceramente qualcosa ci è sfuggito, qualcuno ci ha pure avvertito della presenza di Riccardo Montolivo che (a proposito dei "giorni del dieci") ci troveremo di fronte... appunto tra 10 giorni. Non ce ne voglia Riccardo, noi ne abbiamo trovati dieci migliori, così per chiarire che la Fiorentina, nella storia e nel presente, può fare tranquillamente a meno di lui. Cominciamo pure...

1) ANTOGNONI 2) DE SISTI 3) BAGGIO 4) MONTUORI 5) RUI COSTA 6) MUTU 7) JOVETIC 8) Di GENNARO 9) ORLANDO 10) AQUILANI. Con qualche piccola precisazione: De Sisti come ruolo è forse più un numero otto che un dieci, ma la sua storia (in nazionale come nella Fiorentina) e le sue spalle recitano numero 10. Anche Jovetic porta sulle spalle il numero otto (per gusto, per scaramanzia) ma in campo è un numero 10, quasi un 11. Lo stesso Di Gennaro, in carriera, è stato più un otto che un dieci, ma per lui vale lo stesso discorso fatto per De Sisti. Infine Aquilani... Lui è certamente un dieci, anche se la sua frequentazione in viola è giovane, forse non ancora qualificata. La speranza è che guadagni velocemente terreno, che sappia ripagare la fiducia, nostra, dei tifosi, di Montella...fin da sabato in quel di Cagliari.

GUARDA le prodezze di Rui Costa

RUI COSTA piange e dice addio a Firenze


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