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JOVETIC... I "CONTI" NON TORNANO

di Stefano Borgi

Criticare Stevan Jovetic è impresa ardua. Per certi versi impopolare. E attenzione: abbiamo detto criticare, non discutere. Stevan Jovetic è uno di quei giocatori che tra i tifosi gode di una certa immunità (gli altri sono Viviano e Roncaglia), per qualcuno "fargli le pulci", è addirittura lesa maestà. Eppure (sopratutto recentemente) Stevan Jovetic non ci ha entusiasmato, diciamo pure che non ci ha convinto. E siccome nel calcio tutto è relativo, parlando di un giocatore da 2 milioni di euro a stagione, campione riconosciuto, fuoriclasse "in pectore", con una clausola rescissoria (chiamatelo pure valore di mercato) di quasi 50 milioni... Lo possiamo dire? Stevan Jovetic un pò ci ha deluso. Ma si sa, nel calcio in particolare: "de gustibus..."  E allora meglio far parlare i numeri.

UN GOL NELLE ULTIME SEI PARTITE - Stevan Jovetic nella stagione 2012-2013 ha disputato 10 partite ufficiali (9 di campionato, 1  di coppa Italia) realizzando 5 reti. E sin qui, niente da dire. Il problema nasce quando scopriamo che il montenegrino ha segnato 4 gol nelle prime tre gare (due all'Udinese, una al Napoli, una al Catania) ed uno nelle seguenti sei. Ergo Stevan Jovetic è andato in gol una sola volta negli ultimi 615 minuti (alla 7° contro il Bologna) ed è a secco da quasi tre giornate (contro i felsinei segnò al 7' del primo tempo), cioè da 278'. Se poi vogliamo essere puntigliosi, ricordiamo come la prima rete contro l'Udinese fosse in realtà un'autorete (deviazione decisiva di Faraoni, ma il regolamento aiuta gli attaccanti...) mentre il gol di Napoli va diviso a metà con De Sanctis, a dir poco goffo sulla spiaggia del San Paolo. In questo caso però, si va sul soggettivo e non pretendiamo di detenere la verità assoluta. Restando all'oggettivo siamo di fronte ad una chiara involuzione del montenegrino, quantomeno dal punto di vista numerico. Un gol ogni 71' nelle prime tre partite, un gol ogni 307' nelle ultime 6. Senza contare il match di coppa Italia contro il Novara, nel quale era rimasto a secco.

PROFESSORE, MI GIUSTIFICO - Sin qui i dati negativi, poi ci sono le attenuanti del caso. La prima è che i 5 gol di Jovetic sono quasi il 50% del totale della Fiorentina (11 gol fatti fino ad ora, settimo attacco del campionato). La seconda: Stevan Jovetic è da tutti riconosciuto l'uomo più pericoloso della squadra di Montella, l'uomo dalla giocata decisiva, per la proprietà transitiva l'elemento da guardare a vista, sul quale raddoppiare, triplicare la marcatura. Ecco che (tanto per restare all'ultima partita) prima Biava, poi Dias, quindi Gonzalez montavano su di lui una marcatura ferrea (eufemismo), con Jo-Jo che si vedeva costretto a rinculare ed appoggiare il pallone al compagno più vicino. Pena, perdere la sfera e favorire la ripartenza avversaria. E' una condizione, un'attenuante, una giustificazione da portare alla maestra. Non una scusante, visto che parliamo di un vero e proprio valore aggiunto. Andiamo avanti: Stevan Jovetic ha sbagliato un rigore a Parma, e con quella realizzazione i centri sarebbero stati sei (sopratutto la classifica viola saliva a 17...) Il ragazzo, poi, è stato anche un pò sfortunato, segnatamente nella "partita delle partite", Fiorentina-Juventus. Siamo nel primo tempo, punizione di Ljajic e testa di Jo-Jo che centra in pieno la traversa. Vista la caratura dell'avversario sarebbe stato un gol che valeva doppio. Ma tant'è... 

TE LO DICE LUCA - Esauriti i dati numerici, passiamo alle valutazioni sul comportamento. E qua cominciano le dolenti note. Torniamo al concetto del "tutto è relativo", ed invitiamo i nostri lettori a ricordare che stiamo parlando di Stevan Jovetic. E non (con tutto il rispetto) di Romulo, o di Migliaccio. Parliamo di uno dei primi tre giocatori del campionato italiano, un giocatore per il quale si sono interrotti i rapporti tra Fiorentina e Juventus. Il giudizio non può non tenerne conto. Potremmo sintetizzare il tutto con una provocazione: Montella non deve più scegliere il partner in attacco di Jovetic, bensì decidere se Jovetic possa (e debba) essere il partner giusto dell'attaccante di turno. Sia esso Toni, Ljajic piuttosto che El Hamdaoui. Insomma, se Jo-Jo sia ancora un elemento inamovibile dell'attacco viola. Prova ne è che contro la Lazio sono andati in gol Toni e Ljajic, mentre il tabellino di Jovetic recita: non pervenuto. E' ovvio che stiamo estremizzando, ma l'atteggiamento di Jovetic nelle ultime partite lascia alquanto a desiderare: è lontano dalla porta, è egoista, a tratti appare svogliato, insoddisfatto. Addirittura con la Lazio lascia il rigore al compagno Mati... Eh no, caro Jo-Jo, non è un comportamento da campione. E poi non gestisce a dovere le situazioni di gioco: è timido quando dovrebbe osare, va alla conclusione quando dovrebbe servire il compagno. Volete un'altra riprova? Ridendo e scherzando (come faceva Arlecchino) il buon Toni non gliel'ha mandata a dire: "Jovetic? E' un campione - ha chiosato Luca - deve solo imparare a passarla di più". Che detto da uno pacioso come il bomber di Pavullo... è tanta roba. Insomma, l'impressione è che ci sia qualcosa che gli rode dentro, che non lo fa scendere in campo tranquillo. Sarebbe troppo facile ipotizzare la volontà inconscia di andar via, per provare fin da subito a vincere qualcosa. Noi speriamo di sbagliarci, chiediamo a Stevan di smentirci il prima possibile. Fin da domani sera contro il Genoa.


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