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JUVENTUS-FIORENTINA? È GIÀ COMINCIATA...

di Stefano Borgi

Se potesse, Andrea Della Valle sarebbe già a sabato alle 18. Cosa sono sei giorni di fronte all'eternità, alla sacralità de "la partita"... come l'ha definita lui? Perchè aspettare tanto prima di scagliarsi contro il nemico? E perchè (aggiungiamo noi) non andare a Torino? Mica gli faranno pagare 40 euro per il biglietto... Ma, ahimè, da quest'orecchio Andrea sembra non sentirci. Insomma, Juventus-Fiorentina è già cominciata, e tutti (tifosi, media, addetti ai lavori) aspettano solo quella. La sfida, la rivincita contro le odiate strisce bianconere. E anzi, qualcuno sogna addirittura di rendere la "manita" del 17 marzo scorso, un'umiliazione impossibile da dimenticare. No, non arriviamo a tanto, però non c'è dubbio: Juventus-Fiorentina è già cominciata. E allora, poche parole per commentare il ritorno ai tre punti, l'attacco che torna a segnare (Toni e Jovetic, nientemeno... anche se il montenegrino ha fatto il gol e poco altro), Viviano che non sbaglia niente, anzi salva il risultato, e poi via... a parlare della Juventus. E sognare la settima vittoria in terra bianconera.

LA VOCE DI MONTELLA - Il via ufficiale lo ha dato proprio il "patron" viola, nell'immediato post Fiorentina-Parma. "E ora c'è la Juventus, la partita!" ha esclamato ADV con fare gladiatorio, quasi da guascone. "Rapporti con i bianconeri? (ha aggiunto) Nessuno! Gli Agnelli sono una grande famiglia, ma i rapporti con loro non esistono", confermando che l'affronto Berbatov piuttosto che il "fastidio" estivo per Jovetic, è ancora vivo e lotta con noi. A dire il vero, che Juventus-Fiorentina era già cominciata si è capito dai cori sugli spalti ("Chi non salta bianconero è") difficilmente attribuibili a Siena, Udinese o Ascoli. Poi il tenero Migliaccio che si dispera, si autoflagella, si prostra davanti all'arbitro Russo per un'ammonizione (invero gratuita) che gli farà saltare il big-match dello Juventus Stadium. E ancora Montella che toglie Jovetic (ma come? Proprio oggi che aveva segnato...) e Borja Valero, guarda caso due dei diffidati alla vigilia. Gustosa, poi, la pantomima in sala stampa quando lo scugnizzo ha finto di non avere voce nel rispondere ad una domanda... "ad quaestionem". Quindi il finale, quando prima Jovetic, poi Pizarro sono andati sotto la curva a rinsaldare un rapporto con la tifoseria minato dall'ultimo mese horribilis. Quasi un messaggio subliminale a dire: "Noi siamo qua, ce la mettiamo tutta. Aiutateci, sosteneteci, e tutti insieme andremo in Europa. Magari vincendo sabato contro la Juventus".

LA FORZA DELLE IDEE - Il finale lo dedichiamo alla corsa per l'Europa. Inutile negarlo, le sconfitte di Lazio ed Inter ci avevano illuso, proiettato a 4 punti dalla Champions, stabilizzato al 5° posto davanti al Milan. Poi è arrivato un signore di nome Valeri, un furetto di nome El Shaarawy, un ingenuo (per non dire di peggio... ma come si fa ad entrare in quel modo al 93'?) di nome Hertaux. Sopratutto un sistema calcio che è forte con i deboli e debole con i forti. Concetti ripetuti, persino banali, ma giova sempre ricordarli...a futura memoria. Chi però ha visto ieri la Fiorentina ed in serata il Milan non può essere preoccupato, anche alla luce dello scontro diretto in programma il 7 aprile a Firenze. Chi ha visto il ritorno di Pizarro, la "gioventù" di Toni, la freschezza di Cuadrado, la maestria di Borja Valero... Senza contare che quel giorno avremo un Sissoko in più, e (udite, udite) Giuseppe Rossi che potrebbe essere già abile arruolato. Insomma... Fiorentina-Milan, la forza delle idee contro il potere dell'arroganza. Noi scegliamo la prima, ed alla fine qualcuno ci darà ragione.


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