LA COPPA DI DELIO
Delio Rossi sa come si fa, e anche la Fiorentina. Delio Rossi ha già vinto una coppa Italia (con la Lazio nel 2009) ed ha raggiunto la finale col Palermo la scorsa stagione. La Fiorentina, dal canto suo, ne ha vinte addirittura sei e perse tre in finale. In totale Delio e la Fiorentina hanno vinto sette coppe Italia e disputato quattro finali. Niente male, lasciatecelo dire. Stasera all'Olimpico contro la Roma Delio e la Fiorentina uniscono le forze per inseguire un sogno: vincere il primo trofeo della gestione Della Valle (giovanili escluse) e sarebbe significativo che a vincerlo fosse il tecnico del nuovo ciclo, colui che dovrà rinverdire (e se possibile migliorare) l'epopea di Cesare Prandelli. A proposito... Si è spesso detto di quanto Rossi somigli a Prandelli nel modo di allenare, di gestire le risorse umane, nella dedizione al lavoro, nell'essere prima uomini di campo e poi da scrivania. E poi la stessa moderazione nei toni, quella capacità di farsi ben volere, di farsi seguire, dai tifosi come dai giocatori. Praticamente due fratelli separati alla nascita. Delio si è sempre schernito per questo, ha spesso rifiutato il parallelo tra lui e Prandelli, riconoscendo al CT della Nazionale un pedegree superiore, nel passato e nel presente. Oggi però l'allievo ha la possibilità di superare il maestro inseguendo un traguardo storicamente avverso al mago di Orz, la coppa Italia. Eh già, poichè la coppa nazionale è sempre stata indigesta a Prandelli, tanto da uscire (e spesso in maniera indecorosa) nei primi turni eliminatori. Cinque anni dove la coppa Italia sembrava un di più, la classica ruota di scorta. Delio no, Delio l'ha già vinta, Delio (ne siamo sicuri) farà di tutto per scrivere il proprio nome per primo sulla bacheca dei Della Valle.
Dicevamo della buona frequentazione della Fiorentina in coppa Italia: sei successi (1940, 1961, 1966, 1975, 1996, 2001) l'ultimo dei quali conquistato a quattro mani fra Terim e Mancini. Memorabile quello del 1996 con la doppia finale sull'Atalanta, memorabili i 40.000 cuori viola che aspettarono la squadra al ritorno da Bergamo fino alle 3 di notte, con l'Artemio Franchi gremito in ogni ordine di posti. Nel 2001 fu Manuel Rui Costa, capitano di una Fiorentina già orfana di Gabriel Batistuta, ad alzare la coppa dopo la finale vittoriosa sul Parma di Renzo Ulivieri. Memorabili anche i risultati di Delio nell'attuale Tim Cup: la vittoria del 2009 passò attraverso l'eliminazione del Milan agli ottavi (vittoria per 2-1 a San Siro dopo i tempi supplementari), e quella della Juventus in semifinale. In quell'occasione la Lazio di Rossi vinse sia a Roma che a Torino, sempre per 2-1. L'edizione scorsa si replica ed è ancora il Milan a farne le spese: il Palermo di Delio elimina i rossoneri nella doppia semifinale con un gol di Miccoli al 90' proprio al Barbera, prima di uscire sconfitta in finale contro l'Inter. Quella sera Delio Rossi pianse, per il dolore, per la commozione, davanti a 30.000 palermitani che gli tributarono un lunghissimo applauso di gratitudine.
Proseguiamo con qualche corso e ricorso storico circa il triangolo Roma-Fiorentina-Delio Rossi. Detto della sopracitata finale del giugno scorso (disputata appunto all'Olimpico), ricordiamo come Delio Rossi abbia allenato per 4 anni la Lazio, e come per lui quello con la Roma sia un vero e proprio derby. Allo stesso modo Roma-Fiorentina è stato, da qualche tempo, rinominato il derby di Firenze, sostituendo per molti lo storico Fiorentina-Juventus. Storie di sgarbi, soprusi, accordi più o meno taciti per mandare i viola in serie B (stagione '92-'93...ricordate Carnevale?), fidejussioni false, e chi più ne ha... Insomma, Roma-Fiorentina (come si suol dire) non è mai una partita come tutte le altre, e come tutti i derby sfugge ad ogni pronostico. Senza contare che la Fiorentina non batte i giallorossi all'Olimpico dal lontanissimo 23 febbraio 1992 quando un doppio Batistuta ed un gol di Dunga piegarono la Roma di Radice per 3-1. Da allora più niente, solo sconfitte ed umiliazioni. Chiudiamo con un beneaugurante amrcord: il 28 giugno 1975... Superchi, Beatrice, Roggi, Guerini, Pellegrini, Della Martira, Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati (allenatore ad interim Mario Mazzoni) batterono il Milan del "Paron" Nereo Rocco per 3-2 nella finalissima di coppa Italia. Fu il 4° successo della storia gigliata, fu sopratutto una grande Fiorentina, povera ma bella, operaia ma combattiva, tenace e allo stesso tempo volenterosa, con una luce in mezzo al campo... al secolo Giancarlo Antognoni. Oggi la luce si chiama Stevan Jovetic, il profeta porta il nome di Delio Rossi: a loro il compito di illumimare il gioco ed il cammino viola.