LA "FIESOLE" VUOTA? E' GIA' SUCCESSO...
Anche se, devo dire la verità, di quel giorno non conservo affatto un bel ricordo. Anzi... Sopratutto perchè qualcuno voleva impedirmi di vedere e tifare la "mia" Fiorentina, e solo la fede incrollabile mi spinse a sfidare il "picchettaggio" che fu ordito sotto la curva Fiesole. Certo, a volte il tempo si mostra regista inarrivabile, orchestratore infallibile di corsi e ricorsi storici: proprio oggi che si materializza lo sciopero del tifo in curva, ricorrono i 22 anni esatti da quel 28 gennaio 1990 quando la curva Fiesole fu lasciata vuota, deserta. In basso, solo un lungo striscione che recitava: "La mancanza di orgoglio e dignità non hanno coraggio nè ambizione". Addirittura fu lasciata in mano (seppur per pochi minuti) ad un gruppuscolo di tifosi partenopei (si giocava appunto contro il Napoli di Maradona) che, giunto in ritardo, acquistò i biglietti da una ricevitoria alla quale la Fiorentina aveva riportato i tagliandi invenduti. Quelli che i tifosi viola aderenti allo sciopero (evidentemente non abbonati) non avevano acquistato. Sinceramente non so cosa mi fece più' male, se la "Fiesole" deserta oppure quel manipolo di tifosi avversari che aveva profanato il cuore del tifo viola.
Piccolo flashback: era la Fiorentina di Bruno Giorgi (campionato '89-'90), di Dertycia, di Renato Buso, ma anche di Baggio e Dunga, e proprio il "divin codino" era l'oggetto del contendere. O meglio...era la punta dell'iceberg di un malessere che serpeggiava da giorni. La voce cominciava a prendere corpo: Roberto Baggio sarebbe stato venduto alla Juventus, e subito dopo i Pontello avrebbero venduto la Fiorentina. Nessuno ancora sapeva di Cecchi Gori, ma ciò che preoccupava era il disimpegno della proprietà, la cessione del più grande fuoriclasse del calcio mondiale, colui che avrebbe potuto affiancare (sostituire?) Antognoni nei cuori dei tifosi viola. "Piccolo Buddha", Baggio laser, "non e' un miraggio e' Roberto Baggio", nomignoli e striscioni di ogni genere si sprecavano per colui che era l'idolo incontrastato di tutta la Firenze viola. E allora fu ordinata la contestazione, dura, decisa, una lotta senza quartiere, e tutti vi dovevano partecipare. Da quì l'idea (malsana, incivile, lo diciamo subito...) del "picchettaggio" all'ingresso della curva. Chi vi scrive lo provò sulla propria pelle: urla, voci, qualche spintone (niente di grave per carità, però...) invettive di ogni genere ("amico dei Pontello", "nemico di Baggio" etc.etc) e finalmente l'entrata sofferta in una "Fiesole" deserta. Lo spettacolo era deprimente, con mezza Maratona occupata e l'altra no (c'erano i lavori per Italia '90), uno stadio "Comunale" alla stregua di un paesaggio lunare. La partita ebbe un epilogo scontato: il Napoli di lì a poco si sarebbe laureato campione d'Italia, la Fiorentina stentava (eufemismo) in campionato, strabiliava in Uefa, ed il risultato fu di 1-0 per i partenopei con gol di Fusi al 19'. Per il resto la solita sfortuna targata Fiorentina: prodezze in serie del portiere azzurro Giuliani, una traversa di Kubik col pallone che batte oltre la linea e torna in campo (sarebbe gol, ma Lo Bello non vede). E poi un palo su punizione di Maradona, e l'esordio in seie A di "pomodoro" Banchelli che, a metà ripresa, sfiorò il pareggio con un sinistro d'incontro di poco a lato. Durante la partita qualche tifoso non ce la fece ed entrò, nonostante le resistenze degli irriducibili, ma la giornata mantenne la sua aria plumbea, triste, avvolta nella sconfitta. Dentro e fuori dal campo. Non esiste il gioco del calcio senza pubblico (anche se ci stanno provando), non esiste la Fiorentina senza la curva "Fiesole"(ed anche in questo caso qualcuno ci sta provando).
Tornando al presente, per fortuna i tempi sono cambiati e per questo (ne siamo certi) la contestazione sarà pacifica e senza obbligo...di presenza. Un solo avvertimento: ci auguriamo che, qualsiasi cosa accada, prima di tutto venga sempre l'interesse della Fiorentina. Di altro non abbiamo proprio bisogno. A buon intenditor...