.

LE SCOMMESSE (VINTE) DI MONTELLA

di Sonia Anichini

Chissà che allenamenti tattici e psicologici ha fatto fare Montella alla sua squadra la scorsa settimana, ma ci auguriamo vivamente che li abbia riproposti anche in questa. Siamo ancora inebriati dalla gara di domenica sera e da tutte le piccole scommesse vinte all’interno di essa.
In primis la rinascita della coppia Ljajic-Jovetic che a suon di doppiette ha troncato le ali degli interisti giocando, oltre che segnando, in modo impeccabile. Soprattutto per quanto concerne il giovane serbo, verrebbe da augurarsi che si riguardi in continuazione il filmato della partita e si ricordi sempre che in quel modo ci piace tantissimo, che giocando così nessuno si arrabbierà più con lui. A Firenze non gli viene chiesto di cantare l’inno (casomai lo mandiamo a ripetizione da Alvaro Valero) per scendere in campo, come fa il suo tecnico della nazionale Mihajlovic, anche perché dopo prestazioni di questo tipo, lo cantiamo noi a squarciagola. JoJo ha fatto l’attaccante nel vero senso della parola ed anche per lui c’è da sperare che si sia divertito così tanto da riproporre questa forma in ogni confronto.
Abbiamo anche perdonato la “bischerata” di Aquilani, con la conseguente squalifica che gli era stata inflitta, dopo la sua giornata eccellente impreziosita da un tacco di classe allo stato puro.
Ci siamo inoltre riconciliati con la difesa tornata ad essere rocciosa e sicura, anche se l’avversario ha fatto poco per impensierirla, ma la sensazione è stata di assoluta solidità.
Siamo stati così perfetti che ci ha quasi infastidito anche l’unica segnatura di Cassano!
L’altra vittoria è stata quella ottenuta da ADV nel riportarci Diego allo stadio ed anche in questo caso sono svaniti tutti i malumori intorno alla sua figura patiti negli ultimi due anni.
Sono anche partiti i cori in loro favore, cosa vogliamo di più?
Che questo quadro complessivo venga esposto in tutti gli stadi dove ci presentiamo, che il mondo torni a parlare di noi come la più bella del campionato. Non vinceremo certo il tricolore, ci stiamo però attrezzando anche per quello, ma il titolo di squadra che gioca meglio (insieme al raggiungimento dell’Europa, visto l’attuale classifica propizia) è già un bel primato.
Il banco di prova, per capire se siamo veramente tornati, è quello del derby dell’Appennino contro il Bologna. Mancherà “quel gran genio di Pizarro” che, grazie agli arbitri, gioca a fasi alterne (lo faranno mica per non farlo stancare, vista la non giovane età?) e potrebbe esordire dal primo minuto “quel gran pezzo d’uomo” di Sissoko. Per il resto sono tutti abili ed arruolati ma l’aggettivo qualificativo che apprezzo è il primo e va usato da tutti.

La Signora in viola