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LE ULTIME PAROLE FAMOSE...

di Stefano Borgi

Una punta (e perchè no... un centrocampista), un nuovo stadio, la cittadella, la ristrutturazione dell'area Mercafir, fino ad un mercato solo in uscita (Cognigni dixit) per poi fare marcia indietro dopo appena 20 giorni. E da quì a fine gennaio chissà cosa potrà succedere... Del resto è la prassi, quando non c'è il campionato ad occupare le menti e le bocche degli addetti ai lavori ecco il solito e stucchevole fluorilegio di dichiarazioni, mezze verità, piccole bugie... O per meglio dire invenzioni, variazioni sul tema così per riempire i giornali, colorare e colorire interviste altrimenti vuote ed insignificanti. Le ultime parole famose, insomma, tutto ed il contrario di tutto pronte ad essere smentite appena il pallone ricomincia a rotolare. Ci occuperemo dopo delle dichiarazioni del presidente operativo viola Mario Cognigni, vogliamo invece concentrarci sulle recenti elucubrazioni tattiche e di mercato fatte intorno al nuovo centravanti della Fiorentina. Chiariamo subito un concetto: leviamoci dalla testa che la Fiorentina possa fare a meno di un centravanti di ruolo per tutto il resto del campionato. Che poi esso sia diverso da Gilardino, uno che faccia reparto ma che partecipi alla manovra, uno di movimento e non la classica prima punta statica, passi pure. Non saremo certo noi a dare indicazioni a Delio Rossi. Ma una prima punta, lo diciamo con forza, ci vuole a tutti i costi. L'esperimento dell'attacco tascabile Jovetic-Ljajic è andato bene, anzi benissimo (bontà dell'allegra difesa del Novara?) ma non potrà essere riproposto a lungo, anche perchè i due giovanotti serbi hanno altre caratteristiche, altre inclinazioni. Come si suol dire, un 3-0 (seppur conquistato fuori casa) non fa primavera. Ecco perchè le parole di Delio Rossi e Corvino (in coppia) nell'ultima conferenza stampa ("cerchiamo un attaccante, vediamo cosa ci offre il mercato"), quelle di Guerini nel pre-partita di Novara ("il futuro attaccante dovrà essere diverso da Gilardino") e "dulcis in fundo" quelle del presidente operativo Cognigni nel post del Silvio Piola ("a breve ci saranno novità dal mercato") non dovranno essere "le ultime parole famose", bensì una necessità incontrovertibile, un diktat societario dal quale non si scappa. I nomi? Amauri, Maxi Lopez, Zarate, Floro Flores, Pinilla, Il marocchino dal nome impronunciabile El Hamdaoui, e chi più ne ha... Ripetiamo, non sta a noi decidere, ma l'importante è scegliere e scegliere bene, perchè da questa scelta dipende il presente ed il futuro prossimo della Fiorentina di Delio Rossi.

Capitolo stadio ed area Mercafir. In questo caso si tratta di un futuro a lungo termine perchè, bene che vada, per la realizzazione anche solo progettuale del nuovo stadio e/o cittadella ci vorranno almeno due-tre anni. Anche in questo caso di parole ne sono state spese tante (da anni, e non solo nella pausa natalizia) e proprio in queste ore, da parte dell'amministrazione comunale, è stato fissato un ulteriore termine per la presentazione della ristrutturazione dell'area (fine gennaio 2012). Che dire? L'aria è fritta e rifritta, il disco è sentito e risentito, e da tempo immemore si tratta sempre e solamente delle "ultime parole famose" tanto in voga a Firenze. Ma noi (a differenza di Delio Rossi) una volta di più vogliamo fare "Alice nel paese delle Meraviglie" e ci vogliamo credere. Ai posteri...

Chiudiamo con le parole di Cognigni sul mercato di gennaio della Fiorentina, in entrata ed in uscita. Le abbiamo già definite "Le ultime parole famose" perchè si sono auto smentite nell'arco di 20 giorni: "Credo che non faremo un mercato in entrata perchè la rosa è competitiva e adesso c'è un nuovo tecnico che la farà fruttare al meglio" disse Cognigni il 19 dicembre nell'ambito degli auguri di Natale. "A breve ci saranno importanti novità sul mercato" ha detto al 90' di Novara-Fiorentina appena due giorni fa. Beh, perdoniamo il presidente e vogliamo considerare una mossa strategica (giusta) la prima, al contrario emozionale, istintiva (sbagliata) la seconda. L'importante è dare a Delio Rossi quello di cui ha bisogno perchè, caro presidente, se c'è una speranza di uscire dal tunnel (non ce ne voglia nè lei, nè Corvino) questa si chiama proprio Delio Rossi.


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