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LUCA TONI, SORRIDI CHE TI PASSA...

di Stefano Borgi

Non ce ne voglia il buon Luca, ma ogni volta che qualcuno sente fare il suo nome... sorride. L'episodio più recente (e forse più illuminante) è quello di Cesare Prandelli. Mister, come vede il ritorno di Toni a Firenze? (chiede l'ardito intervistatore...) "Volete sapere il mio primo pensiero? confessa il CT a Coverciano - Ho sorriso..." Segue spiegazione di quel pensiero, di quel sorriso: l'amicizia tra Luca ed Andrea Della Valle, Luca farà bene nonostante i suoi 35 anni... Tranquilli, Luca è orgoglioso e farà dei sacrifici... Bla, bla, e poi bla. Sopratutto segue il "sorrisino" che accompagna la risposta, che dipinge il volto di Cesare. E che (concedetecelo) ci ha lasciato interdetti. Avete presente quando vi rivedete in una vecchia foto? Un sorriso un pò amaro (appunto), l'inevitabile sospiro e la testa che scuote bonariamente... "Guarda com'ero giovane, e quanti capelli avevo - pensi tra te e te. Certo ne è passato di tempo, e come passa veloce..." Accenni al presente, nessuno. Speranze per il futuro, poche. E quelle poche difficilmente prendono forma. Altri sorrisi? Più o meno di tutti: esperti, addetti ai lavori, opinionisti. Tutti concordi nel considerare quella di Toni un'operazione simpatia. E chi è simpatico si sa... magari non vale molto, ma strappa sempre un sorriso.

Se qualcuno ha sorriso, qualcun altro ha riso di gusto. Vuoi per la sorpresa, vuoi a presa di giro dell'amico tifoso (viola). "Ma come, prendete Toni a 35 anni? Ma non dovevate prendere un top-player? Certo, da Berbatov a Toni... come salto all'indietro non c'è male". E giù risate... Qualcuno infine la butta sulla forza del personaggio che (va detto) induce al sorriso benevolo. Non a caso a Firenze, un pò tutti vogliono bene a Luca Toni. Nonostante i recenti trascorsi. Ricordiamo infatti che, dopo la Fiorentina, Luca ha vestito le maglie di Bayern Monaco, Roma, Genoa e Juventus. Tutte squadre che, per un motivo o per l'altro, si sono scontrate con la Fiorentina. Eppure, quando si è saputo che Toni sarebbe tornato in maglia viola un dolce amarcord ha preso il sopravvento. "Ti ricordi che gol faceva? Un anno ne fece addirittura 31... Mi sembra che vinse addirittura la scarpa d'oro... Per me, dopo Batistuta è stato il più forte. Altro che Gilardino..." Questo ha prodotto il G8 del "bar Marisa", con l'aggiunta di una tenue speranza: che quel "lungagnone" di Pavullo sul Frignano possa risolvere (o quantomeno attenuare) il problema del gol in casa viola.

Eh già, perchè al di là delle battute e dei "sorrisini", almeno fino a gennaio la Fiorentina non potrà rimpinguare il parco attaccanti: Jovetic, Ljajic, Mati Fernandez, El Hamdaoui, Seferovic... E poi lui, Luca Toni: ex capocannoniere, ex campione del mondo, ex "scarpa d'oro", ex...tutto. Chiamato, però, ad una seconda giovinezza, convocato d'urgenza al capezzale di una Fiorentina bellissima. Bellissima ma tremendamente sterile. Noi, da parte nostra, sospendiamo il giudizio e restiamo in attesa degli eventi. Certamente il palmares degli ultimi anni parla chiaro: dal 2010 ad oggi (cioè da quando è tornato in Italia) Toni ha disputato 50 partite realizzando 14 gol. Più la parentesi araba... non un granchè. Adesso Luca deve regalare un sorriso ai tifosi viola, (ma anche a se stesso, cosi' gli passa quel piccolo fastidio per quei sorrisini), quegli stessi tifosi che lo hanno applaudito, osannato, idolatrato. E che oggi si accontenterebbero di qualche gol, per sorridere ancora.


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