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LUNGA VITA A "JO-JO", E PER IL FUTURO...

di Stefano Borgi

La premessa è quasi obbligatoria: ci auguriamo che Stevan Jovetic resti a Firenze ancora per tanti anni. Anzi... visto che il suo contratto scade nel 2016, vogliamo che Jo-Jo rispetti quella data e ci regali ancora 4 stagioni dense di gol, di prodezze, di magie. Di contro sappiamo che tutto ciò sarà difficilmente realizzabile. Sappiamo altresì che l'averlo trattenuto ancora un anno a Firenze è stato pressochè un miracolo. Del resto Andrea Della Valle si è espresso chiaramente... magari a denti stretti, ma si è espresso. "Il ragazzo deve convincersi a rimanere - disse il presidente - poi faremo come con Toni. Ma almeno per quest'anno Jovetic resta qui". Come con Toni... ovvero con la promessa di cederlo l'anno prossimo. In cambio, però, questa stagione Stevan deve dare il massimo, senza mugugni, senza rimpianti. Anima e cuore solo per la Fiorentina. Poi l'anno prossimo vedremo... proprio come fu fatto con Toni. Firenze ha capito, Firenze ha compreso, e dai tempi di Baggio ne è passata d'acqua sotto i ponti. Firenze ha capito anche un'altra cosa: che questa società ha imparato a programmare, che la Fiorentina non si farà trovare impreparata. Non più.

Siamo sinceri, è un dubbio che ci portiamo dietro fin dall'estate. E cogliamo l'occasione della sosta per divagare, per andare un pò oltre. Ci chiediamo: perchè è stato acquistato Mati Fernandez? Che bisogno c'era di un altro fantasista dopo Jovetic e Ljajic? Rispondere... "perchè il cileno è un ottimo giocatore", è sin troppo facile. Quasi ozioso. E allora ci riproviamo: perchè sono stati spesi 4 milioni abbondanti di euro per un "triplone", tra l'altro neppure giovanissimo (Mati ha 26 anni compiuti). Per un giocatore che già al Villareal ha palesato difficoltà (confermate con lo Sporting Lisbona), dopo essere stato una promessa folgorante in sud America? Rispondiamo senza tema di smentita: perchè Mati Fernandez è stato preso per il dopo-Jovetic. Diciamo che la stagione 2011-2012 sarà propedeutica, di avvicinamento alla prossima, nella quale il piccolo talento cileno dovrà prendere in mano la Fiorentina e condurla alla consacrazione. Un pò come la sua carriera.

Parlavano di "triploni". Fateci caso, la Fiorentina ha costruito la sua campagna acquisti su due giocatori per ruolo. Cassani e Cuadrado, Pasqual e Llama, Pizarro ed Olivera, Borja Valero e Aquilani (in teoria sono due titolari, però vista la fragilità di Alberto...) Toni ed El Hamdaoui. Fino a Jovetic e Ljajic. Romulo, Migliaccio e Della Rocca sono tre jolly per tutte le emergenze. E Mati Fernandez? Lui è la copia di Ljajic e Jovetic, un "triplone" appunto. Poi lo sappiamo bene, i ruoli sono undici, e vediamo come Montella abbia utilizzato il cileno insieme a Jo-Jo contro il Bologna come interno di destra. Ma quello non è il suo ruolo. Mati può occupare tutte le posizioni dalla cintola in sù, ma la sua zolla è quella centrale. Che spazia, che svaria dietro alle punte, con licenza di...rifinire e tirare in porta. Proprio come fa Jovetic. C'è da notare come Mati sia meno attaccante del montenegrino, e proprio qui si innesca il secondo discorso tattico. Abbiamo ragione di credere che Montella, l'anno prossimo, tornerà alla difesa a quattro, alternando il centrocampo a "rombo" (4-3-1-2), oppure a due (Pizarro e Borja Valero) con tre rifinitori (4-2-3-1). In entrambi i casi Mati fungerebbe da trequartista tra le linee, nel primo caso coadiuvato da due punte (presumibilmente Lisandro Lopez e Bergessio), nel secondo appoggiandosi ad un finto centravanti che sarebbe il solo Lisandro. Montella riproporrebbe così il modulo adottato nella Roma, con Pizarro e De Rossi centrali, Menes a sinistra, Perrotta nel mezzo e Vucinic a sinistra, con Totti fonto centravanti. Mati Fernandez, infine, potrebbe fare anche il terzo a sinistra in un 4-3-3 con Cuadrado a destra e Lisandro nel mezzo. Insomma, Mati attaccante duttile, funzionale agli schemi di Montella, già pronto per l'investitura della prossima stagione. Qualcuno dirà... Ma come? Pensi già alla prossima stagione quando siamo solo alla 7° giornata di quella attuale? Tutto vero, tutto giusto. E lo abbiamo detto, sono riflessioni fatte durante una sosta per la nazionale. Però ci servono a capire come la Fiorentina stia già pianificando il futuro, stia lavorando anche in previsione dell'addio di Jovetic. E lo ripetiamo, non ce lo auguriamo, ma come si dice a Firenze: "quando tona (o Toni) vuol piovere". E allora meglio aprire l'ombrello...


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