"NON TI CURAR DI LOR..."
Povero Dante, sommo poeta... questa proprio non se la meritava. Dopo l'amore contrastato per Beatrice, l'esilio in quel di Ravenna, addirittura il Foscolo che lo definisce "Ghibellin fuggiasco" (lui invece di estrazione Guelfa), arrivano i due congiuntivi maccheronici di Lady Cerci a farlo rivoltare nella tomba. E non basta: Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265, sarebbe stato un acceso tifoso viola (quanto meno lo vogliamo credere, se trasposto ai giorni nostri) e vi lasciamo immaginare la sofferenza, il patimento nel vedere un simil soggetto vestire la maglia viola. Oppure ascoltare l'eloquio e la povertà concettuale dello stesso Alessio da Valmontone, sorretto poi da cotanta donna... No, Dante Alighieri questo non se lo meritava proprio. Del resto il "sommo" ci ha provato, ha ammonito nel 26° canto dell'Inferno (per voce di Ulisse) che... "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Macchè, tutto inutile. Il duo di Valmontone, non solo ha disatteso la virtute ma ha preferito viver come "bruti" (dall'accezione di abbrutimento, ignoranza, cioè ignorare la fortuna di vivere e lavorare a Firenze) parcheggiando la macchina davanti al Ponte Vecchio piuttosto che andare allo stadio provocatoriamente agghindata di giallorosso... Va detto che nemmeno noi ce lo meritavamo, che di Firenze siamo figli con orgoglio e presunzione, e che mai ci sogneremmo di tacciare pubblicamente di "buffoni" un altrui popolo.
Qualcuno si chiederà perchè abbiamo aperto con Dante Alighieri, perchè lo abbiamo esposto a questo pubblico ludibrio, all'ennesimo girone dantesco... E' presto detto: ci ha fatto così specie dedicare anche solo poche frasi alla coppia di ospiti indesiderati, che volevamo chiosare il tutto con un'altra famosa frase del "sommo"... "Non ti curar di lor, ma guarda e passa". Passando ad una breve esegesi del verso in questione (lo troviamo nel 3° canto dell'Inferno) esso viene pronunciato da Virgilio nei confronti degli Ignavi, coloro che vissero senza infamia e senza lode. Potremmo dire che la coppia di Valmontone ha già vissuto con molte infamie e poche lodi la propria permanenza fiorentina, e per questo ha ricevuto anche troppe attenzioni, ma la seconda parte ci sembra quella piu' significativa... "guarda e passa". Ecco, guardiamo (con sdegno ed un pò di commiserazione) e passiamo oltre, magari salendo al Piazzale Michelangelo, scendendo giù per il vial dei Colli, passando da Santa Croce (proprio dove il Foscolo trasse ispirazione per il suo capolavoro), poi piazza Duomo e bussando alle porte del Bernini. Solo allora, per curarsi di loro, ci accorgeremo di aver perso malamente del tempo...
P.S. Gli Ignavi venivano così chiamati perchè, oltre a vivere "senza infamia e senza lodo" (questa la corretta dicitura), erano incapaci di schierarsi, di prendere posizione. Ecco, noi ci discostiamo da quest'usanza e ci schieriamo in modo deciso: la storia di Cerci a Firenze è chiusa, definitivamente, e vorremmo che a dirlo fosse anche e sopratutto la Fiorentina. Per rispetto di Firenze, dei tifosi viola e del suo allenatore.