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"OCCHI PUNTATI SU..." IL GENERALE ROSSI

di Stefano Borgi

Come disse Napoleone durante la campagna di Russia? "Non voglio generali esperti e capaci, voglio generali fortunati". Detta così sembra una visione distorta, visionaria, certamente parziale della realtà. Ma si sa... Napoleone Bonaparte era un dittatore (e per molti della peggior specie) e quelli come lui si fa fatica a convincerli del contrario. Delio Rossi invece (ci scuserete l'accostamento un pò ardito tra calcio e storia) 200 anni dopo sta mettendo d'accordo tutti: dittatori e democratici, monarchici e repubblicani, pacifisti e rivoluzionari. Delio Rossi è bravo e fortunato, esperto e capace (come dovrebbe essere un generale che si rispetti) per di più baciato dalla Dea bendata (come lo vorrebbe Napoleone Bonaparte). Non ci nascondiamo dietro a facili ipocrisie, e non crediamo di fare torto a nessuno se diciamo che col Milan (a Delio) gli era andata bene: possesso palla imbarazzante per i rossoneri, un gol regolare annullato a Seedorf, un paio di rigori negati, Boruc ispirato e protetto dall'alto, Pato che scuote il palo a portiere battuto. Poi una nemesi parziale al "Barbera" di Palermo dove l'arbitro nega un rigore solare a Gilardino, penalizzando palesemente i viola. Di colpo riecco la buona stella contro la Roma: rigore ed espulsione a favore dopo 15 minuti, la mezzora seguente in balia dell'avversario ridotto in 10, il raddoppio in chiusura di tempo. E la ripresa in doppia, tripla superiorità numerica, col rigore decisivo del 3-0 finale. Insomma, tutto bene, tutto lecito, ma capirete che Delio Rossi un pò fortunato lo è stato davvero. Diciamo queste cose per invitare i tifosi a non esaltarsi, come sbagliavano a deprimersi dopo il capitombolo di Palermo. Il 3-0 con la Roma è stato (a nostro avviso) fortemente condizionato dagli episodi, tutti favorevoli, e non deve indurre a facili entusiasmi.

Di contro la fortuna bisogna anche meritarsela e Delio, con un sapiente accorgimento tattico nel secondo tempo (l'arretramento di Lazzari a comporre un accorto 4-4-2, con conseguente avanzamento di Vargas) ci ha messo del suo, nei tempi e nei modi giusti. Personalmente abbiamo avuto la ventura di fare le pagelle per Lady Radio, e ci siamo "scontrati" con gli opinionisti in studio che rivendicavano pagelle più larghe a fronte di cinque "sei" da me inflitti ai giocatori viola. A parte Boruc (praticamente inoperoso) avevo assegnato la sufficienza a De Silvestri, Pasqual, Lazzari, Montolivo e Gilardino. Un bel "sette" a Gamberini e Behrami, "sette e mezzo" a Nastasic (a proposito di iperboli, aspettate a chiamarlo Beckenbauer...) "otto" e la palma del migliore in campo a Jovetic. Infine "sei e mezzo" a Rossi, al quale rimprovero un primo tempo troppo alla... Mihajlovic, schiacciato, rinunciatario. Non si può (era la replica dello studio) dare solo "sei" dopo un 3-0, per di più alla rivale di sempre... la Roma. E pensare che pensavo di essere stato largo con Gilardino e De Silvestri, a mio modo di vedere meritevoli al massimo di un "cinque e mezzo". Questo per dire due cose: che ogni opinione è rispettabile, sopratutto nel calcio materia soggettiva per antonomasia. E poi (concedetemi la ripetizione) che trovo pericoloso esaltarsi per un 3-0 frutto di due rigori e contro un avversario ridotto nel finale in otto uomini.

Chiudiamo con alcune piccole annotazioni che ci indicano (comunque) come Delio Rossi sia già entrato nella storia. Il tecnico di Rimini ha conquistato la quinta vittoria della gestione Della Valle contro una "grande" del campionato: fino ad oggi Milan ed Inter nel 2006, Juve nel 2008, Roma nel 2009. A corollario aggiungiamo i trionfi di Champions League contro Liverpool (due volte), Lione, Bayern Monaco, piuttosto che Everton e PSV Eindhoven in Coppa Uefa, ma in campionato il piatto piangeva, eccome! Una "colpa" che abbiamo spesso addossato anche a Prandelli. E ancora: i viola avevano avuto un solo rigore a favore nelle ultime 49 partite, ed erano 14 mesi che non ne ottenevano uno al "Franchi". Con la Roma addirittura due in un colpo solo, entrambi realizzati, ed anche questo non succedeva da quasi quattro anni. Il colpo da maestro, però, Delio Rossi l'ha compiuto nel dopo partita quando (a sua insaputa) ha indotto il presidente onorario Andrea della Valle a riparlare d'Europa. Sinonimo di ottimismo, di entusiasmo ritrovato, di convinzione nel progetto Fiorentina, messo da parte nei mesi scorsi, ritirato fuori recentemente grazie anche al generale Delio che, oltre che bravo, esperto e capace, è anche fortunato. Ora però, calma e gesso.


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