PÈRDONO TUTTI, VINCE MONTOLIVO
Qualcuno disse... "Quando hai toccato il fondo, puoi sempre scavare". Ebbene, sul 2-0 per il Novara la Fiorentina aveva toccato probabilmente il fondo. Poi, fedele al motto di cui sopra, ha cominciato a scavare, a scavare, fino a trovare la vergogna. Dentro ci sono finiti Adem Ljajic e Delio Rossi, poi (per la proprietà transitiva) Andrea Della Valle, tutti i dirigenti, la Fiorentina tutta. Anzi no... come in "Highlander" se n'è salvato soltanto uno: Riccardo Montolivo. E chi l'avrebbe mai detto: colui che ha rinnegato, tradito, rifiutato il "progetto" viola, ha tenuto a galla la Fiorentina e anzi... lui (e solo lui) ha provato addirittura a vincere la partita. E soltanto una prodezza del carneade Coser gli ha negato la beatificazione sotto la curva Fiesole. Insomma, in Fiorentina-Novara hanno perso tutti, dal primo all'ultimo. Ha vinto Riccardo Montolivo. E non solo sul campo.
Piccola chiosa per salvare quel minimo di onestà intellettuale che ci rimane: noi non abbiamo mai lesinato critiche (a volte anche feroci) nei confronti dell'ex-talento di Caravaggio. Anzi, le ribadiamo con forza. Ci fa rabbia la prestazione di stasera, accresce il livore, il risentimento verso un giocatore che ha "passeggiato" per tutta la stagione. Montolivo si è risparmiato, ha fatto il compitino (forse inconsciamente, ma che c'importa?) ha deposto le armi quasi subito vivacchiando per 9 mesi in attesa dell'eutanasia. Se di un amore piuttosto che un'infatuazione non è dato sapere, ma la sua è stata una morte (sportiva, s'intende...) lenta, un consumarsi progressivo senza mai riprendere luce. Per questo Montolivo non merita il perdono, seppur la sua scelta sia rispettabile, persino comprensibile. Poi c'è la serata di ieri sera, che fa storia a se. Fino al pareggio di Bertolacci Montolivo aveva salvato la Fiorentina, dopo averla affossata in quei famigerati 9 mesi. Però nel calcio contano gli episodi, ed il rigore, la "puntata" del 2-2 facevano la differenza. Volente o nolente. E andiamo anche oltre. Le sue esultanze ci sono piaciute da pazzi, ci hanno fatto venire i brividi, forse pensando a quando, con Prandelli in panchina, con Frey, Mutu, Gilardino, Jorgensen... ci ha regalato emozioni indescrivibili. In quel momento abbiamo capito una volta di più perchè il gruppo di Cesare vinceva, e quello di Sinisa, di Delio, perde e fa ridere tutta Italia. Questione di carattere, di personalità, di attributi. Quelli che non ha Ljajic, che non ha Cerci, che (temiamo) abbia poco anche Jovetic. Detto questo, Montolivo è il passato, (ahimè) senza sapere chi sarà il futuro. Andrea Della Valle, esonerando Rossi, ha preso certamente la decisione più giusta, più logica. Permetteteci, però, di esprimere il rammarico per aver perso una persona nella quale (personalmente) credevo molto e che consiglierei a qualsiasi squadra di serie A. La sua reazione significa che Delio ci credeva, che aveva investito sulla Fiorentina, ma che dalla stessa Fiorentina è stato investito pesantemente.
Adesso tocca ad Andrea. Ieri sera ha vinto Montolivo, ma anche il "patron" ha ottenuto buoni risultati. Almeno sul piano dell'immagine, della determinazione, del decisionismo. Dicevamo che Montolivo ha vinto anche fuori dal campo... Alzi la mano chi, vedendo la crisi di nervi che attanaglia l'ambiente viola, non avrebbe fatto la medesima scelta. E chi non ha pensato... "Monto, ma chi te lo fa fare? Vai, vai pure a Milano. Almeno là vinci qualcosa e stai più tranquillo". Ecco, se dopo ieri sera qualcuno aveva dei dubbi, si è ricreduto. Ora ci può salvare solo Andrea, azzerando tutto (ma proprio tutto!) e ripartendo. Con uomini di calcio, con un pò di fiorentinità, con un pò più di cuore.