PENSO POSITIVO...
La Fiorentina in fondo alla classifica? E' solo un momento, pensa positivo! Lo stadio vuoto ogni domenica? E' un'illusione ottica, pensa positivo! Amauri che non segna, Jovetic che non gioca? E' un impressione, pensa positivo...ti ho detto! Non è il momento di contestare, ora bisogna stare uniti e basta. Solo Firenze può salvare la Fiorentina. E così via (pensa il tifoso medio) fino a far la fine della Sampdoria. No, scusate, cosa sto dicendo? Devo pensare positivo, come mi è stato detto di fare da qui alla fine del campionato. Dopo (ma solo dopo) potrò dire la mia, sperando di essere ancora un tifoso di serie A.
Questo, più o meno, un dialogo immaginario tra un tifoso della Fiorentina deluso, disilluso, depresso (praticamente disperato) ed un divulgatore spirituale del nuovo pensiero (l'ultimo in ordine di tempo, Spalletti) che si sta spargendo in queste ore a Firenze e dintorni: pensare positivo, stare vicino alla squadra, sostenere i "ragazzi" sempre e comunque. Perchè il tifoso fa così, perchè il tifoso "deve" fare così, perchè i conti si fanno alla fine, perchè c'è tempo per essere critici, distruttivi, contestatori. Da oggi, mi raccomando, tutti sorridenti (anche davanti ad uno 0-5 casalingo con la Juventus), anche se in una tiepida sera di fine marzo erano in 36.000 che si erano frugati per mettere sù una coreografia degna di Firenze e della (vecchia) Fiorentina. Una breve considerazione: noi per primi abbiamo criticato (in qualche caso condannato) la tifoseria viola che a nostro parere, in modo cieco e fazioso, ha bocciato senza appello Mihajlovic e i Della Valle. Tutto questo solo perchè il serbo aveva preso il posto di Prandelli, e allo stesso modo Diego aveva cacciato il beato Cesare. Aggiungeteci lo scioglimento del Collettivo e la ripicca infantile e suicida contro la tessera del tifoso (con conseguente svuotamento dello stadio) e la Fiorentina è sprofondata. Almeno come forza trainante, quello che un tempo era il dodicesimo uomo in campo. Adesso il Franchi è diventata una chiesa sconsacrata, e chiunque può venire a rubare in chiesa: dal Lecce al Chievo, passando per la Juventus. Va da se che il resto delle colpe debba essere spartito tra i Della Valle, Corvino, Cognigni, Mihajlovic, Delio Rossi, i giocatori tutti... tutti correi di un disastro sportivo conclamato. Però, non si può negare, la sera del 17 marzo era stato fatto un passo indietro, era stato fatto uno sforzo, la curva tornata agli antichi splendori proprio contro la Juventus, la nemica di sempre. Insomma, un'occasione da non fallire. E invece... sembrava che i giocatori lo facessero apposta, e non aggiungiamo altro. A questo punto, come si fa a pensare positivo? Come si fa a mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi? Come si fa a perdonare un simile affronto, che si aggiunge ad altri due anni di sofferenze ed umiliazioni?
Però (ce lo siamo imposti) anche noi ci adeguiamo, per salvaguardare il bene supremo, per aiutare la Fiorentina. Quindi: "penso positivo" (come recita la canzone) anche se sarebbe più corretto dire... "finchè son vivo", finche la salvezza non sarà matematica. E non (secondo il testo originale): "perchè son vivo". Purtroppo la Fiorentina, in questo momento, è tutt'altro che viva, è semmai agonizzante, esanime in un letto di dolore. Per fortuna, c'è qualcun altro (leggi Lecce, Cesena e Novara) più agonizzante di lei. Comunque... pensiamo positivo tutti insieme, anche se a Milano rischiamo una disfatta epocale, anche se mancheranno Montolivo, Amauri e Gamberini, anche se giocheremo senza attaccanti, anche se il Milan si gioca lo scudetto, anche se vorrà essere ricompensato per l'errore arbitrale subìto in Champions League, anche se a Firenze tutti (e dico tutti) hanno già dato per persa la partita di San Siro. Sssshhh, questa cosa però non si può dire, perchè dobbiamo pensare positivo.