"PRIMADONNA" JOVETIC...
La prima cosa da fare è chiudere Delio Rossi e Stevan Jovetic in una stanza e farli parlare. Tra di loro, senza orecchie indiscrete all'ascolto, e farli uscire solo quando le idee saranno chiarite del tutto. Ruolo, sacrificio, movimenti, i temi sul piatto sono tanti, e solo il tecnico di Rimini ed il montenegrino li possono affrontare assieme e risolvere. Del resto la Fiorentina non può permettersi un lusso simile, che i due valori aggiunti della squadra si "becchettino", che si spargano messaggi criptici, subliminali, che si lancino "frecciatine" attraverso media e giornali. "Jovetic deve capire che non può fare la primadonna, ora che c'è Amauri", inizia Delio. "Il mio ruolo è seconda punta, a me piace far gol e non stare defilato sulla sinistra", risponde Jo-Jo. "Jovetic? - riprende Rossi - è bravo, non c'è dubbio. Oggi, però, mi ha fatto un pò arrabbiare (siamo nel dopo partita di Fiorentina-Udinese ndr.) Io gli dico le cose, lui risponde...sì, sì ho capito, e poi fa come gli pare". "Io faccio quello che mi dice il mister - conclude Stevan - se mi dice di giocare più largo lo faccio, ma quello non nè il mio ruolo". Non è un colloquio in diretta, pronunciato in un unica soluzione, bensì un collage di tutte le dichiarazioni espresse dai due soggetti (sempre con la massima civiltà, ci mancherebbe...) ma che denotano un malessere evidente, una mancanza di comunicazione che se estirpata sul nascere fa poco male, ma può diventare devastante se sottovalutata e rimandata a data da destinarsi. Soprartutto tra due soggetti che, lo ripetiamo, nella Fiorentina fanno il bello ed il cattivo tempo.
A questo punto facciamo una considerazione: lungi da noi fare lavagne con buoni e cattivi, prendere le parti di qualcuno, stare da una o dall'altra parte, ma da qualche tempo Stevan Jovetic non ci sembra più lo stesso. In campo (nonostante le 12 reti realizzate, più del 50% del totale viola) è abulico, distante, distratto, arretra a caccia di palloni che non sarebbero di sua competenza, cerca il dribbling in zone dove l'ABC del calcio recita... "stoppa e dalla subito". Insomma, l'impressione è che Jovetic...si sia "montato ìccapo", quantomeno senta talmente forte la responsabilità del progetto da voler modificare, quantomeno interpretare personalmente certi dettami tattici di Delio Rossi. E accentrare su di se il peso della squadra, sobbarcandosi oneri ed onori. La frase di Delio... "Jovetic mi dice sì, ho capito, e poi fa come gli pare" è significativa, va contro i dettami tattici di Delio Rossi, che vede per ogni giocatore un compito, una zolla di terreno e movimenti precisi, da ripetere fino alla nausea. Jovetic in questo momento non sta rispettando le consegne di Rossi, non si integra con Amauri, vaga per il campo in cerca della giocata individuale, senza cercare il dialogo con l'italo-brasiliano, senza partecipare alle due fasi. Poi, va da se, che Jovetic è così bravo che anche nelle giornate grigie come contro l'Udinese trova il guizzo per fare due gol ed essere il migliore in campo. Jovetic come una "primadonna" che non si accorge di esserlo, ma che inconsciamente rifiuta certe restrizioni tattiche, e anela alla libertà tipica dei fuoriclasse, Però, si torna lì... i due si devono parlare, per chiarirsi una volta per tutte. Nè va della Fiorentina, dei tifosi viola, ne va di Firenze.