.

RIPRODUZIONE VIETATA

di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi

A Firenze direbbero... "Ma di chè?"  A Napoli invece (scuola Totò) risponderebbero... "Ma mi faccia il piacere".  A Milano, infine, chiuderebbero il discorso con un sintetico: "Ghe n'è minga". Comunque la si rigiri, Stevan Jovetic alla Juventus... "non s'ha da fare". L'invito che facciamo ai tifosi viola, infatti, è di non cadere nelle provocazioni, a non farsi trascinare nel classico giochino ordito da una certa stampa, guarda caso del nord. Stevan Jovetic alla Juventus per riprodurre l'affare Baggio. Così ha aperto un noto quotidiano torinese (che facciamo fatica a considerare nazionale vista la faziosità delle sue opinioni) paventando le riedizione della cessione del "divin codino" alla Juventus del 1990. Beata ignoranza, ma come si fa? Com'è possibile scrivere certe cose, e (sopratutto) com'è possibile leggerle, commentarle e (ancora peggio) crederci? Siamo certi che la percentuale bulgara di lettori fiorentini che acquistano quel giornale non abbia creduto ad una sola parola di quanto scritto, ma se anche uno solo avesse dei dubbi a riguardo ci corre l'obbligo di intervenire e spiegare, delucidare, tranquillizzare.

Premesso (e lo abbiamo scritto proprio lunedì, all'indomani del pareggio di Genova) che Jovetic non vive il momento di massimo entusiasmo del suo soggiorno fiorentino, e premesso che davanti ad una proposta indecente (40? 45 milioni di euro?) noi ci penseremmo bene, escludiamo categoricamente che Stevan Jovetic possa essere ceduto a fine stagione, a maggior ragione alla Juventus. Allo stesso tempo escludiamo altrettanto fermamente che Jo-Jo resti a Firenze fino ad esaurimento contratto 2016, ma questo è un altro discorso. Spieghiamo subito: Stevan Jovetic viene da un anno intero di stop, sta disputando un buon campionato nella Fiorentina (12 gol fin'ora seppur annacquati da 5 rigori) ma non buonissimo, non è pronto (non si sente pronto) per fare il salto di qualità. Stevan ha solo 22 anni, ha tutto il tempo per spiccare il volo, sarebbe prematuro anticipare i tempi col rischio di bruciarsi, per di più in una piazza come Torino. La Fiorentina, dal canto suo, aspetta di vedere l'evolversi dell'affare Mercafir, e comunque vorrebbe alzare la quotazione del montenegrino. L'unico modo è tenerlo un altro anno e sperare che Stevan faccia scintille. Poi, e così accontentiamo tutti, Jovetic verrà probabilmente venduto al miglior offerente. Che (ahimè) potrebbe essere anche la Juventus.

Fin quì il delirio da... "calciomercato tutto l'anno", oppure... "oggi devo riempire due pagine, cosa m'invento?" Facciano pure. Poi c'è il capitolo provocazione, vale a dire l'accostamento con l'affare Baggio del 1990. Innanzitutto sono cambiati i tempi, i tifosi, le tensioni, le passioni (basta vedere in che condizioni versa il "Franchi" la domenica) percui chi immagina una seconda rivoluzione a Firenze per la cessione di Jovetic sbaglia di grosso. Firenze tifosa è cambiata, è maturata, è cresciuta, adesso conta la maglia, il giglio come ideale, non è più tempo di rovinarsi per un giocatore. Anche se questo si chiama Stevan Jovetic. E poi, ci perdonerà il buon Jo-Jo, ma tra lui e Roberto Baggio non c'è proprio paragone. Quantomeno non adesso. Al di là del valore tecnico, oggettivamente a favore di Roberto, c'è un pregresso che separa nettamente i due: quando fu ceduto alla Juve (ricordiamo, 16 miliardi di lire più il cartellino di Renato Buso) Baggio aveva già segnato 39 reti in serie A, era già titolare in nazionale (l'Italia, che non è il Montenegro), si apprestava a disputare da protagonista un campionato del mondo, era da tutti considerato un fuoriclasse a livello internazionale. E, come piace dire a noi, era l'unico giocatore che (se fosse rimasto a Firenze) avrebbe potuto superare Giancarlo Antognoni nel cuore dei tifosi viola. Da quì nacque la guerriglia civile sui viali, dal timore e la rabbia di perdere un valore assoluto, all'indomani della finale Uefa di Avellino, persa proprio contro la Juventus. Pensate, forse, che succederebbe lo stesso per Stevan Jovetic?

Va da se che il nostro titolo, "riproduzione vietata", parli chiaro, in tutti i sensi: giù le mani da Stevan Jovetic che Andrea Della Valle ha messo al centro del progetto viola, ha contrattualizzato fino al 2016, ha investito del ruolo di leader della Fiorentina del futuro. Di tutto ha bisogno Delio Rossi meno che provocazioni e/o destabilizzazioni... frutto della fantasia di qualcuno.


www.stefanoborgi.it