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ROSSI C'È, JOVETIC NO...

di Stefano Borgi

Non ce ne voglia il buon Stevan, ma da lui ci aspettiamo di più. Molto di più. Ci aspettiamo che prenda per mano la squadra, che funga da valore aggiunto, che con una giocata delle sue (chessò... un dribbling, un assist, un tiro da fuori) sparigli la partita altrimenti inchiodata sullo 0-0. Ancor di più se un lungagnone brasiliano (invero anche abbastanza antipatico e supponente) a metà ripresa sfrutta una dormita generale della difesa viola e porta in vantaggio il Pescara. A quel punto serve il giocatore che fa la differenza, serve uno come Stevan Jovetic. Perchè proprio lui? E' presto detto. Perchè Jovetic guadagna 2 milioni e 200 l'anno, perchè vuol vincere il Pallone d'oro, perchè non sa se rimanere a Firenze oppure andare al Barcellona (?), perchè da tutti è indicato come il fuoriclasse, il campione al quale la Fiorentina si può aggrappare nei momenti difficili. E invece? Un tiro parato nel primo tempo, altri due nel secondo (anch'essi parati, ma ieri era la prassi con quel portiere lì...) un colpo di testa interessante e vani tentativi di scambio stretto prima con Toni poi con Ljajic. Risultato? Zero gol, zero tituli (di merito), zero applausi (i nostri? No di sicuro...) Certo non mancano le attenuanti: era la seconda partita dopo una lunga assenza, si veniva dalla sosta natalizia, tutta la squadra si è mostrata imballata nel secondo tempo. E Jovetic non ha fatto eccezione. Ma queste sono, dovrebbero, devono essere le partite di Stevan Jovetic. Chi ce l'ha vince, chi non ce l'ha perde. La Fiorentina ha perso anche con Jovetic in squadra, e questo deve far riflettere.

MENO MALE CHE ROSSI C'E' – Peccato, proprio nel giorno dell'apparizione di Giuseppe Rossi in tribuna accanto ad un godurioso Andrea Della Valle. “Pepito” si è mostrato emozionato, quasi un turista in gita scolastica (ed infatti non sono mancate le foto ricordo alla curva “Fiesole”) ha disertato i microfoni, mentre si era espresso su Twitter. “Buongiorno Firenze – aveva digitato – che bella città!”  Ora, a parte la seconda tranche che rasenta la banalità, fa piacere vedere come la rosa viola (per ora in tribuna) si popoli di giocatori sempre più forti che danno continuità al progetto viola e preconizzano tempi aurei per i tifosi viola. Giuseppe sarà pronto da marzo, in anticipo sui tempi previsti, e vista la partita di oggi... serve. Serve parecchio. “Rossi c'è” gridava un noto commentatore quando passava il veloce Valentino, noi da parte nostra speriamo di commentare quanto prima una Fiorentina che corre a tutta velocità verso traguardi inimmaginabili fino a qualche mese fa. Sull'argomento una chiosa finale: nel dopo partita Jovetic ha troncato ogni discorso sul mercato. Mencucci, da parte sua, ha rilanciato che Jo-Jo l'anno prossimo resterà a Firenze. E vissero tutti felici e contenti, sembrerebbe, sognando una Fiorentina stile Barcellona schierata col 4-3-3: Rossi a sinistra (il David Villa de'noantri), Jovetic punta centrale alla Messi (Dio perdona noi, perchè...), Cuadrado a destra novello Dani Alves piuttosto che Alexis Sanchez di friulana memoria. Ma la domanda sorge spontanea: la Fiorentina ha bisogno di uno Jovetic in queste condizioni? Parliamo di voglia, di motivazioni. Oppure serve una punta che risolva le partite come quella contro il Pescara, cattivo, cinico, alla Osvaldo per intendersi? Ai posteri...

DUE CARTOLINE DAL FRANCHI – Infine due fotografie meritevoli di essere incorniciate, opposte tra di loro, decisive allo stesso modo. L'arbitro Giacomelli, innanzitutto. Dove non arriva la squadra, lo spunto di un singolo, la fortuna (un ciuffo d'erba, un rimpallo, una deviazione) arriva l'episodio arbitrale, spesso decisivo e favorevole alla "grande" squadra. Nel caso della Fiorentina è stato l'opposto. Il Pescara (ne aveva facoltà) ha picchiato per tutta la partita, Pizarro e Cuadrado sono stati oggetto di brutalità continue, Jonathas (autore del gol dell'1-0, quello che ha deciso la partita) doveva essere espulso 5 minuti prima della segnatura per fallo di mano volontario. Luca Toni è stato trascinato in area ed atterrato, ignorato in nome di un vantaggio ozioso (beneficiario Pasqual che ha sprecato davanti a Perin) penalizzante per la Fiorentina, salvifico per il Pescara. Mettete tutto insieme e vedrete che le partite ed i campionati si vincono...e si perdono anche così. Di contro, ennesima dimostrazione di maturità del pubblico viola che al 90' ha applaudito gli undici sfortunati eroi gigliati, dando appuntamento alla prossima, sabato in anticipo contro l'Udinese. La Fiorentina deve ripartire da quì, Montella da oggi sa di poter contare sul dodicesimo uomo in campo.


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