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"SETTEGIORNIVIOLA", Tanta voglia di lei...

di Stefano Borgi

Wolfgang Goethe ci perdonerà se prendiamo a prestito la frase "Vedi Napoli e poi muori", contenuta nel suo racconto "Viaggio in Italia", e ne modifichiamo il significato. Alla Fiorentina, infatti, è successo esattamente l'opposto: il pareggio del San Paolo è stato l'inizio (o almeno così sembrerebbe) di un lungo sogno da portare avanti per tutto il campionato. Destinazione Paradiso (o Europa che dir si voglia), canterebbe qualcuno, e allora "Vedi Napoli e poi...sogna". Se poi sarà Europa League piuttosto che Champions è presto per dirlo (oltre che pericoloso e portasfiga), l'importante è sapere che a Napoli di paura non è morto nessuno, ma anzi qualcun altro ha cominciato a sognare. E poi si sa... i sogni son desideri e, sopratutto, aiutano a vivere meglio.

COGNIGNI, CUI PRODEST? La SetteGiorniViola, però, non è stata tutte rose e fiori. Dopo lo 0-0 conquistato sotto il Vesuvio, qualcuno ha sentito il bisogno di precisare, chiosare, aggiungere, mettere il carico da 11 sul caso Montolivo. Lo ammettiamo, non conosciamo personalmente il presidente esecutivo viola Mario Cognigni, se non per delle saltuarie conferenze stampa (quelle volte che siamo stati invitati). Siamo certi, altresì, del valore della persona, del professionista, del dirigente ormai da anni vicino alle cose del calcio. E allora ci chiediamo... Cui Prodest? (tradotto dal latino... A chi giova?) Perchè il presidente Cognigni ha sentito il bisogno di rilanciare ed aggravare il problema sull'ex-capitano viola (vivaddio in un intervista legittima e ben fatta), dopo che già otto giorni prima le sue parole (lo ha confermato Natali in sala stampa) avevano creato "subbuglio" nello spogliatoio? Per amor di verità? Per chiudere definitivamente il caso? Per scaricare il giocatore e porlo davanti ad un aut-aut? Per difendere l'onorabilità della società offesa dalle "voglie" di un giovane calciatore rampante ed anche un pò presuntuoso? Difficile dirlo, ancor più difficile capirlo. E le rivelazioni su Nocerino? Gli sono scappate oppure sono state riportate scientemente? Continuiamo a non capire. Sappia, però, il presidente che ci adeguiamo, anche perchè nutriamo piena fiducia nel "progetto" (si, questa parola la ritiriamo fuori volentieri) e sappiamo che il tempo è galantuomo. Solo lui deciderà chi ha torto e chi ha ragione.

HABEMUS CITTADELLA - Qualcuno la chiama già mini-cittadella, con una punta di polemica. Da 80 ettari a 35, a prima vista sembrerebbe una debacle per le voglie della famiglia Della Valle. Non è così. La SetteGiorniViola ci ha finalmente regalato un barlume di speranza (anche qualcosina di più) affinchè la Fiorentina abbia una casa propria, ampia, panoramica, con doppi servizi e cucina abitabile. Addirittura mansardabile per ampliare la superfice calpestabile. Il sogno di cui sopra nasce anche da qui, dalla consapevolezza che tra qualche anno i viola partiranno in classifica da più sette...come spesso sosteneva Cesare Prandelli.

TANTA VOGLIA DI LEI - E' tornato l'entusiasmo, è tornato il gioco, è tornato il bandierone, e tornano anche le persone allo stadio. Metteteci la bella stagione e domani contro la Lazio, al "Franchi", sono previste 30.000 persone. Impensabile fino a qualche settimana fa, ma in città c'è tanta voglia di lei, tanta voglia di ammirare, curiosare la Fiorentina, tanta voglia di applaudirla, sostenerla, spingerla verso traguardi che appartengono alla storia, che sono propri del suo blasone. C'è voglia di vedere Jovetic, magari fresco di rinnovo contrattuale, c'è voglia di vedere quanto fiato ha Behrami, in che condizioni fisiche è Vargas, se Cerci è davvero il nuovo Messi, di sostenere "ìttanche" Santiago Silva, di osservare Montolivo come dei novelli Freud intenti a psicanalizzare il precario talento di Caravaggio. Insomma, c'è tanta voglia di Fiorentina, e non vi sorprendete se vostro figlio verso le 13 di domani si alza da tavola  e dice... "Mi dispiace devo andare, il mio posto è là..." Tra due ore gioca la Fiorentina, ed al cuor non si comanda.