"THE BEST OF"... FIORENTINA-MILAN
Allora vediamo... Il modulo è il 3-5-2, solo per mancanza di alternative in difesa. Allenatore Nils Liedholm, tatticamente il più preparato. Formazione: Albertosi in porta; Battistini, Vierchowod e Carobbi formano la difesa a tre. I cinque di centrocampo sono Fuser a destra, Massimo Orlando a sinistra, Massaro e Brocchi interni con Rui Costa perno centrale. In attacco una coppia tutta tecnica ed agilità, secondo il modello Barcellona: Kurt Hamrin e Roberto Baggio. Variante sul tema, la punta di peso alla Gilardino piuttosto che Pierino Prati.
Fiorentina-Milan è una classica del calcio italiano, anche se il palmares delle due squadre recita diversamente: basti pensare ai 18 scudetti contro due a favore dei rossoneri, con i viola che mettono sul piatto 6 coppe Italia contro le cinque di via Turati e la supercoppa italiana del 1996 conquistata proprio a San Siro con uno storico 2-1 orchestrato da Gabriel Batistuta al grido di “Irina te amo". Eppure, nonostante l'apparente differenza, gli incroci di mercato tra Fiorentina e Milan sono stati infiniti e vediamo come siamo arrivati a stilare il "Best of..." di cui sopra. Innanzitutto i portieri con Ricky Albertosi e Giovanni Galli alfieri di una tradizione che resiste orgogliosa all'usura del tempo. Apriamo una piccola parentesi per Giulio Nuciari, preparatore dei portieri, sopravvissuto all'epurazione di Sinisa Mihajlovic. Giulio ha giocato 6 stagioni in maglia rossonera tra l'82 e l'88, mettendo insieme solo 28 presenze (era ancora il tempo nel quale i portieri di riserva giocavano poco, non come oggi...) e nel '97-'98 ha fatto parte dello staff tecnico del Milan. Oggi è stato scelto da Delio Rossi (forse per l'indisponibilità di Mario Paradisi, altro ex viola, tradizionale collaboratore del tecnico di Rimini). Onore, comunque, al baffuto portiere vicentino. In difesa potenza e velocità con Vierchowod, Battistini e Carobbi. Un centrocampo di qualità e quantità formato da “provvidenza” Massaro, Massimo Orlando, Manuel Rui Costa ed un gregariato di lusso con Fuser e Brocchi fino all'attacco, sublimazione di classe, tecnica, e fantasia che schiera il popolare “uccellino” Kurt Hamrin, il “divin codino” Roby Baggio, “cavallo pazzo” Luciano Chiarugi ed il brasiliano Amarildo, questi ultimi protagonisti del secondo scudetto viola del 1969. Anche in questo caso riserve di lusso con Stefano Borgonovo, Alberto Gilardino e Pierino Prati che, ne siamo certi, non avrebbero accettato di buon grado la panchina. E a proposito... non è da meno il parco allenatori, dal “Paron” Nereo Rocco per arrivare al Barone Nils Lidholm tecnico della stella milanista nel 78' ma autentico pigmalione di un giovanissimo Giancarlo Antognoni. E poi Arrigo Sacchi pluridecorato alla corte di Berlusconi ma protagonista di una stagione nella primavera viola che ha lasciato un segno indelebile. E infine lui, l'Imperatore, Fatih Terim, sfavillante in quei sei mesi trascorsi in riva all'Arno dal 2000 al 2001, misteriosamente balbettante a Milano vittima della sua intransigenza e di un pizzico di presunzione. Oggi il piatto piange: nessun ex tra i rossoneri, il solo Gilardino tra i viola (fatta eccezione per il già citato Nuciari). L'attesa, invece, è quella delle grandi occasioni, l'attesa è tutta per Delio Rossi, e la magia del “Franchi” farà da cornice ad una sfida da mille e una notte.