"THE SHOW MUST GO ON"
Dalla mezzanotte ed un minuto è cominciata la settimana che porta a Fiorentina-Inter. I dieci giorni che portano a Roma-Fiorentina, i quattordici giorni che portano ad Atalanta-Fiorentina... e via andare. "The show must go on", in una parola si torna alla vita normale. Si torna alla solita routine fatta di allenamenti, preparazione e partita per i calciatori, alle interviste, amarcord, toto-formazione per i giornalisti, all'attesa, dispute da bar, al rito della preparazione della sacca con i panini per i tifosi. Specialmente per quelli viola che, domenica prossima, dovranno affrontare l'ennesimo "lunch-time" della stagione. Si ricomincia, insomma, si riparte come se niente fosse.
E invece no! Stavolta lo stop di una domenica per riflettere, per ricordare, per rispettare la memoria di Morosini non è passato invano. E' servito sopratutto per parlare, discutere, e non ce ne voglia la buon anima di Pier Mario, ma è stato importante dibattere perchè ancora il defibrillatore non sia obbligatorio a bordo campo (da fiorentini ci ha reso orgogliosi sapere che, invece, al Franchi ce ne sono addirittura due), se è il caso di continuare a giocare ogni tre giorni, se l'unico controllo cardiaco annuale previsto per i calciatori sia insufficiente e se bisogna quantomeno raddoppiare la frequenza (come fa già la Fiorentina, perdonateci l'ulteriore citazione campanilistica). E' stato anche importante scoprire che a Pescara l'ambulanza c'era, ma non poteva entrare perchè una macchina della Polizia ostruiva il passaggio (attendiamo provvedimenti), è stato bello scoprire che il calcio ha un'anima: dalla federazione alla Lega che hanno fermato i campionati, all'Udinese e l'Atalanta che si occuperanno della sorella disabile di Morosini, altrimenti abbandonata al proprio destino (addirittura si sussurra che Totò Di Natale l'abbia presa in affidamento). Immaginatevi allora il contrario: alle 18 di sabato si gioca Milan-Genoa, poi Udinese-Inter. Ieri tutte le altre partite, con Roma-Fiorentina a chiudere. Infine Cagliari-Catania di stasera, e noi tutti impegnati a scrivere resoconti, pagelle, interviste... i tifosi a discutere di un rigore dubbio, un fuorigioco non visto, un pallone che ha oltrepassato o meno la linea di porta. E giusto qualche accenno alla tragedia di Pescara. Tutto giusto, per carità, il giornalismo ha le sue regole, ma si può ricominciare da domenica prossima. Intanto la morte di Morosini ha fatto il giro del mondo, magari è servita a sensibilizzare oltreconfine, magari qualche vita (in futuro) verrà salvata, magari si scoprirà che anche nel calcio minore sarà più difficile morire.
Poi, lo abbiamo detto, "The show must go on". Fiorentina-Inter comincia già da stanotte. Oggi ci sarà l'autopsia di Pier Mario, domani i funerali a Bergamo, assisteremo al rito delle varie maglie ritirate: a Vicenza, Livorno, Atalanta (un pò di populismo non guasta...) ci sarà l'ennesima celebrazione di un ragazzo che era prima di tutto una brava persona, e poi un discreto calciatore. E questa è già una notizia. Però Fiorentina-Inter è già iniziata: c'è una classifica da raddrizzare, una salvezza da conquistare, il fortino da riedificare, un grande ex da affrontare (Pazzini). E poi prosegue l'incertezza sul direttore sportivo, sull'area Mercafir, per arrivare al grande dubbio: Diego Della Valle sarà in tribuna contro l'Inter? Intanto rientra Nastasic, che con la Roma non era stato convocato, magari Vargas starà meglio e si potrà provare il 4-3-3 con il peruviano esterno alto, Cerci dall'altra parte e Jovetic prima punta. Insomma si ricomincia, si riparte a pieno regime. Però siamo contenti, almeno per un giorno, di non aver parlato della solita mattana di Balotelli (a proposito, la tragedia sembra aver smosso anche una "testamatta" come Mario...), di truffe, scommesse e puntate illegali, del gol fantasma di Muntari piuttosto che del contratto di Del Piero. Ci sarà tempo, non temete, ieri era giusto parlare di tutt'altro.