UN GIRONE INFERNALE
Forse sarà sfuggito ai più, ma Fiorentina-Chievo rappresenta per Delio Rossi il giro di boa sulla panchina viola. Il tecnico di Rimini, infatti, subentrò a Sinisa Mihajlovic proprio all'indomani (anzi, all'indopodomani...) della sconfitta subìta all'andata contro i clivensi. Era il 6 novembre 2011 e la solita Fiorentina triste, svogliata, disordinata, perdeva 1-0 al Bentegodi contro un Chievo volenteroso e nulla più. Decise un gol di Rigoni al 66', anche se quel giorno nessuna delle due squadre sembrava aver voglia di vincere. E invece... i viola riuscirono nell'impresa. A quel punto la posizione dell'allenatore serbo divenne insostenibile e due giorni dopo fu ingaggiato Delio Rossi, tra il tripudio generale. Il suo arrivo ricalcò molto da vicino quello di Cesare Prandelli sei anni prima: una folla di tifosi inusuale per accogliere un allenatore (mica fa il centravanti...), la presentazione in tribuna d'onore (proprio come accadde per Cesare), le prime frasi di circostanza... "Ragazzi, datemi una mano, ho bisogno di voi". Queste le prime parole di Delio, ma sinceramente nemmeno lui si aspettava che la situazione versasse in condizioni così disperate. Da allora sono passati 5 mesi ("soli? mi sembrano 5 anni..." suole dire il mister, tra il serio ed il faceto) e 19 partite di campionato, più due di coppa Italia. Un intero girone, insomma, che noi non esitiamo a definire infernale: per difficoltà, problemi, tensioni e risultati conseguiti.
Facciamo due conti: considerando la trasferta di Siena che recuperava la prima giornata saltata per lo sciopero dei calciatori, la Fiorentina di Delio Rossi ha disputato 21 partite (19+2) con questo score: 5 vittorie (due prestigiose con Roma ed Udinese), 6 pareggi e 8 sconfitte in campionato. Una vittoria con l'Empoli ed una sconfitta con la Roma (e conseguente eliminazione) in coppa Italia. In totale il computo tra gol fatti e subiti ci vede in svantaggio per 21 a 30. Non a caso la Fiorentina è, al momento, quint'ultima in classifica col quart'ultimo attacco e l'ottava difesa del campionato. Numeri impietosi che testimoniano le enormi difficoltà incontrate da Delio Rossi. Fino al punto di regalare battute (anche queste tra il serio ed il faceto) tipo... "Se continua così mi sa che torna..." indicando una foto di Mihajlovic in sala stampa. Un girone infernale dicevamo, nel quale Rossi ha cambiato 6 volte il modulo di gioco, ha assolto e condannato Alessio Cerci almeno tre volte, ha litigato con Jovetic almeno due (ed ancora devono fare pace), ha confermato Montolivo, riabilitato Vargas, riesumato Marchionni, collezionato la peggior figura di tutti i tempi prendendo 5 pappine (a zero) in casa dalla Juventus. Anche questo, a suo modo, è un record. Questo per dire... luci ed ombre. Anzi, più ombre che luci tanto che, ad oggi, la conferma di Delio Rossi è tutta da dimostrare. Ed è lui il primo a rendersene conto.
Nella terra di Dante, quindi, Delio da Rimini sta per affrontare la prima, ennesima, finale delle restanti nove, dopo un girone di 19 partite degno dei canti dell'inferno dantesco. L'unica consolazione è che, dopo l'Inferno, la Divina Commedia prevede un pò di Limbo e poi il Paradiso. Speriamo (penserà Delio) di fare in tempo ad arrivarci...