VIVIANO, CHI SI FERMA E' PERDUTO...
Giulio Andreotti sosteneva che... "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca". Giulio Andreotti (romano e romanista convinto) ha detto e fatto tante cose, ha ricoperto mille cariche (dal 1991 è anche senatore a vita), eppure di lui si ricorda sempre quella frase, un misto di ironia, acume, sarcasmo, una verità assoluta che noi (immodestamente) prendiamo a prestito. Lo ammettiamo, e ne facciamo ammenda: ci eravamo ripromessi di non parlare più di Emiliano Viviano, almeno fino al prossimo errore. A che serve? Cui prodest? Forse Emiliano leggendo le nostre elucubrazioni colmerà le proprie lacune? Potrà trarne ispirazione per le prossime partite? Acquisirà di colpo prontezza, scatto, reattività, in una parola... diventerà quel valore aggiunto per il quale è stato comprato (e sopratutto, fissato un riscatto di 7,5 milioni di euro)? No, non crediamo proprio. Semmai queste sono caratteristiche che svilupperà col tempo, col lavoro, ma meno se ne parla meglio è. Anche perchè le alternative sono quelle che sono: Neto, profeta in Brasile e Carneade in Italia, è già stato "rimandato" da tre allenatori (Mihajlovic, Delio Rossi, Montella). Non può essere la panacea di tutti i mali, almeno non subito. Lupatelli: su di lui pesa la zavorra della stagione 2004-2005, quando nella sua prima esperienza fiorentina prese troppi gol sotto le gambe, e successivamente non ha palesato sufficienti segnali che lo potessero riabilitare. Quindi (lo pensavamo prima di oggi) un sano silenzio propedeutico ed avanti con Viviano.
ALLARME VIVIANO - Poi la notizia, l'indiscrezione che Viviano non stava bene. Subito dopo il video di Violachannel nel quale si vede Emiliano allenarsi regolarmente pur resistendo la "soffiata" che domenica non avrebbe giocato col Siena. In entrambi i casi, Emiliano Viviano sembra in dubbio per il derby, e sfidiamo chiunque a dire di non aver pensato male. E come diceva Giulio, hanno fatto peccato, ma forse ci hanno davvero azzeccato. Ma andiamo con ordine. La "scusa" del mal di schiena (perchè di scusa abbiamo pensato trattarsi) non può, non poteva reggere, e per fortuna sembra rientrata. Solo il fatto che qualcuno l'abbia fatta trapelare (invenzione giornalistica? Spiffero societario? Chi può dirlo...) è un'offesa all'intelligenza dei tifosi viola. Ma come si fa? Troppo svegli, troppo navigati quei ragazzotti in curva Fiesole per non capire che sarebbe stata una motivazione messa ad arte per indorare la pillola di un eventuale esclusione per motivi tecnici. Guarda caso Viviano accusa il mal di schiena proprio dopo la doppia papera di Roma, e proprio in questo momento topico è "costretto" a saltare la prima partita stagionale. No, non ci avrebbe creduto nessuno.
Seconda parte del problema - Sembra che, a prescindere dall'eventuale infortunio, Viviano rischi comunque di non giocare domenica nel lunch-time del Franchi. A questo punto si tratterebbe di scelta tecnica, e Montella se ne assumerebbe la totale responsabilità. Facciamo una premessa: personalmente ritengo il rendimento di Viviano ampiamente insufficiente, già prima dell'Olimpico. Personalmente ritengo Emiliano responsabile (o se volete... corresponsabile) della sconfitta di Napoli, del pareggio di Chievo, del gol dell'Atalanta, del 2-1 (Birsa) del Torino, dell'1-1 (Krstisic) della Sampdoria. Oltre alla sconfitta di sabato scorso, ma in quel caso è fin troppo facile. Riassumendo: otto gol evitabili, 5 punti (minimo) perduti per sue responsabilità, una fortuna sfacciata che la brillante Fiorentina d'inizio stagione gli abbia coperto le magagne. In più una protezione da parte della piazza persino ingiustificata. Forse perchè è fiorentino e tifoso viola, l'esatto contrario di quanto pensano in tanti: che Emiliano sia troppo criticato perchè (appunto) è fiorentino e tifoso viola. Mi piacerebbe fare la controprova con Boruc, con Lobont, con lo stesso Frey... cioè con portieri non fiorentini e non tifosi viola. Loro sì, li avremmo massacrati. Allo stesso tempo dico che mettere fuori Viviano in questo momento sarebbe un errore imperdonabile. Anzi, di più: un rischio non calcolato, che porterebbe alla perdita contemporanea dello stesso Emiliano e dell'eventuale sostituto (Neto o Lupatelli che sia) nel caso che il numero 12 in questione non risultasse all'altezza. E poi chi va in porta a Palermo, Lezzerini? Per questo abbiamo titolato: "Chi si ferma è perduto". Viviano deve andare avanti, tapparsi le orecchie e scuotersi. Come si dice a Firenze... "darsi una mossa". Del resto gli addetti ai lavori sono tutti concordi, eccetto Giuliano Sarti che dalle frequenze di Lady Radio lo invita ad una decina di giorni di ricostruzione psicofisica lontano da Firenze. Tutti gli altri urlano... "Avanti con Viviano". L'ultimo in ordine di tempo è stato Dino Zoff presente alla premiazione della "Hall of fame" che ha spronato Viviano a lavorare, ad impegnarsi, a non chiedere scusa (cosa che, invece, Emiliano ha fatto dopo la debacle di Roma) a non fermarsi. Per nessun motivo. Noi ci accodiamo, ci adeguiamo, ricordando però ad Emiliano che il bonus sta finendo. Un po' come l'estate dei Righeira.