LA MIGLIORE FIORENTINA DEVE VENIRE MA È UN PAREGGIO UTILE. ILICIC C'È: DUE PARTITE DI QUALITÀ. IL CENTROCAMPO NON VERTICALIZZA E BORJA È INVOLUTO. I BLITZ DI DIEGO PORTANO BENE

27.10.2014 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA MIGLIORE FIORENTINA DEVE VENIRE MA È UN PAREGGIO UTILE. ILICIC C'È: DUE PARTITE DI QUALITÀ. IL CENTROCAMPO NON VERTICALIZZA E BORJA È INVOLUTO. I BLITZ DI DIEGO PORTANO BENE

Diciamocelo con franchezza, è stata un partita brutta: pochissime occasioni da gol, pareggio giusto, Fiorentina ancora lontana dalla brillantezza di un anno fa, Milan nemmeno parente di una squadra che dettava legge in Europa. In fin dei conti la fotografia della gara rimarca i dati che l'avevano presentata: i rossoneri hanno dimostrato che in avanti, seppur faticando, la buttano sempre dentro, ma dietro hanno pause inquietanti. La Fiorentina, invece, ha spiegato ancora una volta come in questa stagione le resti difficile creare occasioni da rete. La mancanza di Rossi e Gomez si sente, ma anche lo sviluppo della manovra in mezzo al campo non è fluida come dovrebbe. La palla viaggia troppo in orizzontale e a ritmo basso: il fraseggio diventa pericoloso, per gli avversari, quando il pallone circola velocemente da un piede all'altro, possibilmente servito sulla corsa e non addosso al compagno. Cercasi disperamente la verticalizzazione...  I viola hanno segnato un gol ad Atalanta, Torino e Milan e tre tutti insieme all'Inter, poi stop. Questo è l'amaro bottino di 8 turni di campionato. La sterilità offensiva è una costante di questa prima parte di stagione della Fiorentina. Probabilmente il rientro di Gomez, da oggi il tedesco sarà in gruppo, dovrebbe aiutare la soluzione di questo problema. Il pareggio, però, è stato utile: la Fiorentina ha saputo reagire anche se la distanza dal Milan resta di 5 lunghezze. Tratttandosi, comunque, di uno scontro diretto per il terzo posto, i viola possono sorridere perché non hanno perso. Vincendo al ritorno gli uomini di Montella potranno regalarsi un vantaggio sul Milan per la classifica avulsa. In questa gara si è confermato Aquilani come regista: Alberto è piaciuto come centrocampista di lotta e di governo, mentre Borja Valero ha continuato a galleggiare in uno stagno d'acqua. Lo spagnolo ci ha abituati troppo bene, ora è irriconoscibile. Non ha brillato nemmeno Cuadrado, però il colombiano in fase difensiva si è applicato. Chi, invece, si è segnalato per seconda prova consecutiva di qualità è stato Ilicic. Lo sloveno ha fatto un gran gol - secondo in stagione dopo Minsk, primo centro in campionato - giocando bene in assoluto. E' riuscito a dare un brio offensivo alla Fiorentina nel momento in cui i viola ne avevano maggiormente bisogno. Due indizi non fanno una prova, ma vanno molto vicino a costruirla: aspettiamo con curiosità la terza prestazione importante, naturalmente nel breve, per cominciare a segnalare un Ilicic ritrovato al cento per cento. Negli ultimi quattro campionati la Fiorentina ha vinto tre volte e pareggiato una a San Siro col Milan: tre stagioni fa il trionfo per 1-2 (decisivo ai fini della salvezza) fu caratterizzato dalla visita in ritiro di Diego Della Valle. Il patròn scosse la squadra parlando di molte cose giuste ed enunciando la teoria delle tre "D": dignità, dovere e divertimento. Mister Tod's anche stavolta ha fatto visita ai viola: la Fiorentina non ha vinto, ma ha raccolto punti. Sono rari i blitz di Diego, ma spesso portano risultati positivi. E' evidente che portano bene. Magari fossero più frequenti... 

Mario Tenerani