TRE SBERLE GRANATA FANNO MALE. I DIRIGENTI VIOLA DICONO: TRATTATIVE FINITE. MA OGGI SERVE UN DIFENSORE FORTE. UNO SFORZO SUL MERCATO GARANTISCE UN FUTURO MIGLIORE, UOVA PIÙ BUONE PER LE OMELETTE...

31.08.2015 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
TRE SBERLE GRANATA FANNO MALE. I DIRIGENTI VIOLA DICONO: TRATTATIVE FINITE. MA OGGI SERVE UN DIFENSORE FORTE. UNO SFORZO SUL MERCATO GARANTISCE UN FUTURO MIGLIORE, UOVA PIÙ BUONE PER LE OMELETTE...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Ci sono partite molto semplici da leggere e altre, invece, che si presentano misteriose. Quella di Torino è incredibile per i viola: un primo tempo praticamente dominato dalla Fiorentina, attenta nella marcature preventive e produttrice di un pressing di alto livello. Più il palleggio raffinato che ha costretto il Toro a stare dietro, non creando nulla. Verso la fine del primo tempo la Fiorentina ha rallentato e si è rivisto il possesso palla di un anno fa. Nella ripresa fino al 23’ non era accaduto niente, poi in 9 minuti 3 gol dei granata. Tre sberle a cinque dita che hanno lasciato il segno sulle guanciotte di una Fiorentina improvvisamente tenera. 

Che è successo? Di questi tempi a parlare di calo fisico si rischia una querela… E’ stato un crollo strutturale dal punto di vista mentale. Si è spenta la luce. E sono tornate fuori amnesie difensive proprie della Fiorentina di Montella, soprattutto della scorsa stagione. Il secondo gol del Toro è didattico da questo punto di vista e inchioda la fase difensiva viola alle proprie responsabilità: difesa schierata, palla persa, filtrante letto malissimo e Tatarusanu costretto ad uscita disperata e poco tempestiva. Sul terzo gol l’ottimo Baselli - a proposito, poteva essere comprato dopo due anni di corteggiamento…? - ha saltato come un paletto da allenamento il povero Borja. Con troppa facilità insomma, anche se il tiro del centrocampista è stato da calciatore vero, uno che farà carriera. 

Dunque, questa partita così strana per la Fiorentina, può diventare un buon test di giudizio per Sousa. Perché ci pare che ci sia molto da lavorare. La vittoria sul Milan conta poco, solo per i tre punti. C’è anche da capire perché Rebic sia stato preferito a Babacar. 
Detto ciò, oggi si celebrerà l’ultimo giorno di mercato. Fino alle 23 sarà possibile rimediare a qualche lacuna. I dirigenti viola ieri si sono affrettati a dirci che il mercato era chiuso. Questo lunedì sarebbe stato di routine. Ci crediamo? Vorremmo diffidare perché spereremmo in colpo finale… 
Magari in difesa perché il reparto ha bisogno di un rinforzo pesante, lo sappiamo da tempo. 
Il mercato viola è stato perfetto sul piano economico - tra i soldi risparmiati per gli ingaggi pesanti come Gomez, non solo per lui, e i soldi per Savic -, utilissimo al rigore di bilancio, ma non eccezionale sul piano tecnico perché i capitali investiti sono stati pochi. Per essere più chiari: chi è arrivato va bene, ma non basta ad eliminare alcuni difetti, quasi cronici, per i viola. 
Sousa cercando di dare un senso all’operazione Verdù, ha usato una metafora cara a Mourinho e al popolo lusitano: l’omelette si fa con le uova che si hanno… Un proverbio meraviglioso, efficace sul piano comunicativo. Tutti abbiamo capito. Ecco, appunto, non resta in queste ultime ore che trovare uova migliori… Ne va del futuro della Fiorentina. 
Un po’ di coraggio ora può regalare una fortuna domani.