D. ROSSI A FV, IACHINI PUÒ ESSERE IL FUTURO DEI VIOLA. SOSTITUTI? SPALLETTI L'IDEALE

07.06.2020 15:00 di  Alessio Del Lungo   vedi letture
D. ROSSI A FV, IACHINI PUÒ ESSERE IL FUTURO DEI VIOLA. SOSTITUTI? SPALLETTI L'IDEALE
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

Le parole di ieri di Rocco Commisso hanno aumentato i dubbi sul futuro del tecnico, Giuseppe Iachini. Le restanti partite della stagione saranno decisive per il suo futuro. FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, l'ex allenatore della Fiorentina, Delio Rossi, che ha approfondito l'argomento.

Come giudica il lavoro di Iachini fino a questo punto della stagione?
"Di solito quando si cambia l'allenatore significa che certe non vanno bene, adesso mi sembra che siano cambiate perché grazie a lui la squadra mi pare abbia acquisito una maggiore compattezza, ma il mio parere rimane quello di una persona che vive il club dall'esterno e quindi non può essere attendibile al 100%".

Crede che sia l'allenatore giusto per il futuro dei viola?
"Io lo conosco personalmente e penso che lui abbia le caratteristiche per continuare il lavoro che ha intrapreso, ma sono valutazioni che deve fare la società anche in base a che tipo di campionato vorrà fare l'anno prossimo e alle ambizioni che avrà. La sua carriera finora parla per lui, può certamente continuare con i viola".

L'alternativa è un profilo più internazionale: è la strada giusta per una società ambiziosa?
"Divento ripetitivo, ma è fondamentale la valutazione del club. L'importante è che sia chiaro che dal momento che prendi un tecnico come Guardiola gli serve anche una squadra per esprimere il suo credo calcistico. Prima di pensare ad un allenatore di grido forse sarebbe meglio fare una squadra di grido".

Tra le possibili soluzioni ci sono anche nomi come quelli di Spalletti o Emery. La convincono?
"Per Emery parla il curriculum, ma ha le incognite legate agli allenatori stranieri e necessiterebbe di un periodo di assestamento. Spalletti è toscano, non ha problemi di questo tipo ed è, mi sembra, tifoso della Fiorentina: è più affidabile sul breve. Mi sembra brutto però parlare così di Iachini che sta facendo il suo lavoro ed è ancora in corsa per rimanere in viola. Nel momento stesso che è subentrato si saranno posti degli obiettivi, se non li centra si può pensare ad un altro allenatore, ma non a metà del percorso. Non mi sembra corretto".

Dalle dichiarazioni di Commisso però si comprende che questa possibilità esiste.
"Se Commisso ha detto questo è stato molto ingenuo perché anche se non sono sicuro di confermarlo e devo ancora valutarlo, lo faccio a fine campionato. Metterlo sulla graticola adesso non è un bel segnale per l'ambiente e per i calciatori".

Come giudica il primo anno di presidenza di Commisso?
"Mi sta simpatico, mi sembra molto presente, si è calato molto bene nell'ambiente anche se viene dall'altra parte del mondo. Si tratta di una persona verace, che dice quello che pensa, non gli vedo malizia e soprattutto ci tiene alla Fiorentina. Questo per me è fondamentale, le intenzioni sono buone".

Commisso tra le sue intenzioni ha ribadito quella di costruire un impianto di proprietà. Cosa ne pensa?
"Lo stadio di proprietà può essere un surplus, nel momento che vendi la società con uno stadio è come se vendi una casa. Da un punto di vista patrimoniale è un surplus, ma ha combattuto anche Della Valle solo che glielo avevano promesso ed alla fine non gli hanno dato la possibilità di farlo. Ci vuole un coinvolgimento dell'amministrazione locale, senza fare speculazioni".

Preferirebbe uno stadio in città oppure fuori Firenze?
"La decisone deve prenderla la società, ma io sono per la tradizione. Certo se poi il Franchi non si potrà ammodernare in nessun modo allora a quel punto ben venga lo stadio nuovo anche fuori città".