CONTRASTI BUONI E CATTIVI

24.04.2014 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
CONTRASTI BUONI E CATTIVI

Come è strano il calcio. Li abbiamo tenuti nella bambagia, come si dice a Firenze, coccolati come dei bambini che devono spiccare i loro primi passi verso il mondo ed adesso speriamo vivamente che trovino sulla loro strada qualche pedata. Parliamo chiaramente di Rossi e Gomez e della voglia di tutti di rivederli in campo. Il loro recupero totale passa dai così detti contrasti. Le preziosissime gambe, oltre a riprendere la loro salute, devono resistere agli scontri, che per dei calciatori sono all’ordine del giorno, uscendone indenni. Se fossero dei ragionieri sarebbero già al loro posto di lavoro, ma per tirare del calci ad un pallone serve bel altro. Serve anche un carattere forte che non sappiamo se è la caratteristica di entrambi.
Possiamo considerare Pepito molto più roccioso, nonostante le sembianze di un uomo minuto, vista la gravità degli eventi che gli sono occorsi e le volte che è riuscito a rialzarsi con caparbietà. Si è infatti già allenato con i compagni ed ha già superato il test dei contrasti in casa nostra. Gli avversari non saranno misurati come i difensori viola, ma la gioia di ritrovarlo nel gruppo, ci consola. Sembra già pronto per la convocazione contro il Bologna e forse potrebbe giocare qualche minuto. Comincia a vedere la fine dell’ennesimo tunnel che la sua vita calcistica gli ha messo davanti. Cominciamo a carezzare l’idea di poterlo vedere anche a Roma e non solo da panchinaro o supporter viola. 
Il discorso continua ad essere diverso per Mario Gomez. Fa ancora un allenamento personale e non si sa quando si mischierà ai suoi per affrontare il campo e i contrasti tanto pericolosi ma mai, come quest’anno, cercati per i nostri attaccanti. Gli vogliamo tutti molto bene, ma qualche “venticello” soffia sul dubbio della sua personalità e del coraggio da prendere nel momento del bisogno. La Fiorentina ne ha molto, visto che quello del reparto offensivo continua ad essere un problema, ma il tedesco pare sempre frenare invece di accelerare per un ritorno in squadra.  La paura che nella finale di Coppa Italia possa solo supportare psicologicamente i compagni, può concretizzarsi. Anche questo è un contrasto: di carattere, di testa, di forza d’animo.
Rimangono tantissimi rimpianti su quello che poteva essere e non è stato, per loro e per la Fiorentina, ma ci rimane la possibilità di giocarci questo desiderio per il prossimo campionato. Sono una coppia che dobbiamo ancora scoprire per bene ed è come se li comprassimo adesso, li prepariamo in estate e ce li gustiamo all’inizio della nuova stagione.

La Signora in viola