BATISTUTA, I DV NON HANNO BISOGNO DI ME MA IO SONO FELICE COSÌ E MI GODO FIRENZE

29.03.2019 15:20 di  Luciana Magistrato   vedi letture
BATISTUTA, I DV NON HANNO BISOGNO DI ME MA IO SONO FELICE COSÌ E MI GODO FIRENZE

Il sindaco Dario Nardella e Gabriel Batistuta hanno indetto la conferenza stampa di presentazione della festa organizzata dal comune per i 50 anni del campione argentino. Ecco le loro parole, ad iniziare dal sindaco: "Festeggiare il compleanno di Bati, che ha fatto la storia viola, a Firenze è un sogno, ci siamo riusciti, nella piazza simbolo della città. Qui sono accaduti i fatti storici più importanti. Ci saranno molto sorprese, con Palazzo Vecchio protagonista e ci aspettiamo tanti tifosi. Chiedo solo di arrivare per tempo e per motivi di sicurezza dobbiamo contenere il numero in 5900 presenti. Mi scuso con chi rimarrà fuori ma abbiamo scelto una piazza impegnativa in cui ci potremo godere il Nettuno restaurato. Ringrazio gli organizzatori e tutta la città perché questo giorno è molto atteso e non vediamo l'ora".

Poi ha preso la parola Batistuta: "Ho dato tanto alla città ma credo che la città mi ha dato ancora di più. Anche se mi allontano ogni volta che torno mi sento a casa. Per questo quando ci sono gesti come questa festa mi sorprendono perché mi sembra sempre troppo ma mi fanno piacere. Il posto non è un posto qualunque e non so se merito di essere festeggiato lì ma nel dubbio mi godo tutto. Non ho chiesto nulla, voglio sorprendermi. Cecchi Gori? Non l'ho più sentito da quando è andato via, ma aveva un grande cuore ed era un grande tifoso viola. Se avesse scelto meglio i suoi collaboratori avremmo festeggiato altre cose ma lui ha cercato di fare il meglio per la Fiorentina. Scene più emozionanti? Il regista è esigente, preferivo lavorare con Ranieri e il Trap. Questo film ripercorre tutte le tappe della mia vita perciò è stata una grande emozione anche se non mi vedrete piangere nel film. ruolo nella Fiorentina? Non ha bisogno di me questa società, io sto bene in Argentina. Io sono felice di tornare a salutare gli amici e non ho problemi per la testa. Oggi ho camminato con mia mamma per la città senza sentirmi chiedere se abbiamo vinto. Ma la seguo sempre, i Della Valle non puntano su Batistuta ed io lo accetto. Consiglio a Chiesa ed altri di fare quello che sentono, non restare solo per il fatto che conta qualcosa per la città ma è lui che deve starci bene. Altrimenti resta obbligato, perché i tifosi lo vogliono. Deve restare se sente che può fare qualcosa per questa squadra. Obiettivi? Sto scoprendo quello che ho fatto nella mia vita è che tanti mi vogliono tanto bene. Oggi è stato bello a farlo vedere alla mia famiglia, mi sto godendo questo. Fino a 45 anni ero ancora incazzato, mi mancava qualcosa ed ero arrabbiato mentre ora sono felice di quello che ho fatto. Con il Torino? Mi ricordo una gara a Torino, mi ricordo quella perché segnai anche. Gli attaccanti in gara? Vedo bene quelli della Fiorentina, Simeone è più tranquillo da quando c'è Muriel, prima aveva troppe pressioni. Appena arrivato Muriel il gol è arrivato. Io mi sento fiorentino, anche se ogni anno chiedevo l'aumento perché pensavo fosse giusto per il valore. Poi a Roma ho superato una prova. All'Inter non so se volevo andarci perché con le caviglie non a posto non ho potuto dare il massimo e mi spiace per il rispetto a Moratti che sentivo al di là del calcio. Ed ho rispetto per le tre squadre in Italia. Icardi e Lautaro? Icardi secondo me ha un potenziale maggiore, può fare di più mentre Lautaro dopo l'adattamento iniziale sta venendo fuori bene. Se si mantiene serio e responsabile può fare una grande carriera. Mitragliata dopo i gol e Juve vicina? Con la Juve non ho mai parlato e loro mai cercato ma non sarei andato perché stavo bene a Firenze e club più forti della Juve mi cercavano. Firenze era una scommessa per me, volevo vincere con i viola e per questo mi sono arrabbiato spesso con Cecchi Gori. La mitragliata è venuta fuori così, è piaciuta e fortunatamente l'ho potuta fare spesso. Era anche per far sì che la gente provasse emozioni, per questo non mi divertivo alla partita che dava troppe pressioni. La mitraglia era per i tifosi insomma. Higuain? È stato un grande attaccante rispettato in tutto il mondo ma non molto in Argentina dove viene ricordato per i pochi gol sbagliati e non i 2000 fatti".