BENASSI, VOGLIA DI CRESCERE ANCORA IN VIOLA

16.08.2019 17:01 di  Luciana Magistrato   vedi letture
BENASSI, VOGLIA DI CRESCERE ANCORA IN VIOLA
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In attesa di nuovi acquisti e di eventuali sorprese sul mercato, restano i "vecchi" giocatori, da tutelare e rilanciare dopo una stagione un po' balorda per tutti i titolari. Tra questi per ora c'è Marco Benassi, che non accende forse la piazza ma confermato anche da Pradè ad inizio luglio: "Benassi resta, non abbiamo mai trattato con il Genoa. E lo voglio in Nazionale" disse. Anche se in un mese e mezzo tante cose e idee possono cambiare, agente del calciatore e direttore sportivo per ora non lo considerano in uscita e lui e la sua famiglia a Firenze stanno bene e hanno comprato anche casa ("Non ho mai pensato di andarmene" ha detto lui stesso a Moena). Marco Benassi d'altronde è uno di quei centrocampisti che anche per statistica entrano di più in area, con inserimenti puntuali anche se non sempre concretizzati.

La gara con il Monza ne è lo specchio: due occasioni sprecate (ma comunque create e per una squadra che fa del possesso palla la sua forza non è poco) e una trasformata in un gol prezioso (quello del 3-1) perché il Galatasaray aveva appena accorciato le distanze e provava a sferrare l'attacco per il pareggio. Benassi è anche l'unico giocatore cresciuto nella scorsa stagione in fase realizzativa, in confronto ai suoi compagni regrediti da quel punto di vista (certo non consola da fatto che la squadra sia arrivata 16esima). Nove gol e un assist comprese le due gare di Coppa Italia che hanno migliorato lo score della stagione precedente che era di 5 e 3 (come nell'ultima stagione con il Torino).

La sua permanenza dipenderà anche dal tipo di centrocampo che vuole Montella perché se chiede un altro mediano che faccia giocare di più la palla per gli attaccanti e il fraseggio e non sia utile solo per andare in porta forse non è il giocatore adatto ma se vuole un centrocampista che partecipi all'azione offensiva da protagonista allora il modenese può anche esaltarsi maggiormente con l'attuale tecnico. Vedremo se il ct Mancini si convincerà a chiamarlo, come si augura Pradè, e se così fosse significherebbe che il giocatore, gol a parte, sarebbe cresciuto ulteriormente.