BOCCIATO

13.05.2019 13:30 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
BOCCIATO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tra i tanti messaggi portati in seno dall'ennesima sconfitta di misura della nuova, vecchia Fiorentina targata Montella, cui non è bastato neanche lo scontro con la sua ex fiamma, dalla quale si lasciò in maniera deludente e anche un po' avvelenata, per ritrovare la quadra di una situazione che racconta di una barca, quella viola, alla deriva, c'è senz'altro la netta scelta fatta dall'allenatore nei confronti di Giovanni Simeone.

Come avevamo già scritto nel corso dei giorni passati, il feeling tra Montella e l'attaccante argentino, paradossalmente invece uno degli intoccabili del ciclo Pioli - perlomeno nel primo anno e qualche mese, visto che anche con il precedente tecnico aveva finito con l'accomodarsi in panchina negli ultimi tempi - non è mai realmente sbocciato. Il discorso però è forse un po' più ampio: da gennaio ormai, ossia da quando è arrivato Muriel a Firenze, la sensazione prevalente è che il Cholito sia finito decisamente ai margini della squadra.

Una spaccatura che si è resa particolarmente evidente con l'arrivo di Montella sulla panchina gigliata, ed ha mostrato il suo apice proprio sabato sera nel corso della sfida contro il Milan. Nonostante una situazione di punteggio che ha visto una Fiorentina costretta a recuperare già dal finale del primo tempo, l'Aeroplanino ha lasciato Simeone in naftalina per tutti e novanta minuti, con l'argentino che praticamente non si è mai nemmeno scaldato, preferendogli Vlahovic. "Ha giocato perché sta crescendo molto. Mi piace come giocatore, possiede voglia e qualità", ha motivato l'allenatore nel post-partita. La sensazione è però che, oltre a queste parole di stima nei confronti del millennial serbo, ci fosse anche un altro forte messaggio, questo però diretto a Simeone, e portatore di una bocciatura tecnica.

Sei le partite della nuova Fiorentina di Montella fin qui, nelle quali Simeone è sceso in campo tre volte da titolare (di cui una, la prima col Bologna, l'ha visto però sostituito per primo dopo meno di un'ora) e due da subentrante, a Bergamo in coppa e con il Sassuolo, prima della panchina cui è stato destinato in toto ieri. Zero gol e zero assist in questo periodo, anche se non è l'unico ad aver nettamente deluso nel corso delle ultime settimane. Se si sommano tutti questi addendi, il risultato difficilmente dunque potrà essere qualcosa di diverso da un trasferimento altrove nel corso della prossima estate. Ma niente regali, dato l'ingente investimento fatto dal club viola nei confronti della punta classe '95.