IN LINEA CON QUALI STAGIONI?

21.05.2017 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IN LINEA CON QUALI STAGIONI?
FirenzeViola.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

No, la stagione che si va chiudendo non è assolutamente in linea con il passato. E' stato detto, magari tirando in ballo vittorie con le big o distanze non troppo eclatanti tra i punti in classifica. Ma questo campionato che (per fortuna) andrà in archivio tra sette giorni non è per niente in linea con il passato. Almeno non quello che gli stessi Della Valle giustamente rivendicherebbero tirando in ballo le stagioni di Prandelli o quelle di Montella. 

Non è per niente in linea con le passate stagioni perchè in precedenza Firenze ha visto fior di giocatori. Magari acquistati a molto meno di quanto siano stati rivenduti, ma non certamente pagati 20 milioni di euro come i nuovi arrivati che negli ultimi tempi hanno trovato spazio nelle formazioni di Sousa. E poi, in passato, gli eventuali contrasti degli allenatori di cui dicevamo avevano riguardato soltanto le scrivanie societarie. Con il pubblico, in altri termini, il rapporto non era praticamente mai venuto meno. 

La metamorfosi di Sousa, sotto questo profilo, sembra quasi un fenomeno sociologico meritevole di studio (che si parli del rapporto con i tifosi o della tattica e dei ruoli) ma anche il suo stesso rapporto con i media, da queste parti, non ha precedenti in passato. Respirando l'aria che tira intorno alla Fiorentina, e a tutto il suo ambiente, verrebbe da domandarsi in quali altri stagioni, il calcio a Firenze, sia stato così poco salubre. Ritrovandosi dinanzi un'unica risposta: quando volarono gli schiaffioni di Delio Rossi ad Adem Ljajic e quelli della Juve al Franchi. Con quella stagione sì che la Fiorentina, quest'anno, è decisamente in linea. 

E poi, più di ogni altra cosa, in passato assai raramente è capitato di vedere la Fiorentina arrendersi a prescindere come spesso le è accaduto in stagione. Anche a Napoli, al di là di ogni altra riflessione, quel che più fa male è vedere un gruppo scendere in campo dando la sensazione di non vedere l'ora di tornare negli spogliatoi. Con un tecnico che ormai non si alza più dalla panchina e che se ne andrà, con giocatori mai entrati nel cuore dei tifosi e con qualche limite di troppo (spesso reso più evidente dal giocare fuori ruolo).

Di fronte a una situazione del genere, meravigliarsi del malumore diffuso tra la tifoseria è come minimo ingenuo. Esattamente come pensare davvero che questa stagione possa essere considerabile in linea con quelle del recente passato.