INFORTUNI, ERRORI E CAMBI COL "BRACCINO", DOPO L'ENNESIMO KO LA CLASSIFICA FA PAURA

04.03.2021 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
INFORTUNI, ERRORI E CAMBI COL "BRACCINO", DOPO L'ENNESIMO KO LA CLASSIFICA FA PAURA
© foto di Federico De Luca 2021

"Si hanno perso, ma stavano giocando bene" "Si, ma gli infortuni hanno condizionato i cambi" "Si, ma Quarta e Pezzella a parte gli errori hanno giocato bene". "Si, ma abbiamo preso un gol per un millimetro col Var" I "Si, ma.." che verrebbero da dire, con il cuore di tifoso, come fa anche Prandelli che ha visto "una gara vera e gagliarda", vanno avanti ormai da troppo tempo e anche ieri sera hanno portato ad un finale scontato, l'ennesima sconfitta, stavolta con la Roma. Che poi scontato non sarebbe stato senza i soliti errori cui i viola sembrano ormai abbonati e senza cambi che sinceramente non sono troppo comprensibili per chi vuole vincere una gara. Concediamo gli alibi dei due cambi forzati e due slot bruciati a causa degli infortuni (Igor prima e Castrovilli poi - che non stava però giocando bene - più il cambio chiesto da Pulgar), soprattutto dopo aver impostato la gara in un certo modo, ma vedere entrare Borja e Caceres nel finale qualche dubbio lo crea, con Quarta che andava a fare il mediano e Pezzella quasi in attacco. Cambi fatti col "braccino", quasi una reminiscenza dellavalliana, di poco coraggio.

E quando il cambio più coraggioso diventa Kokorin, un pesce fuor d'acqua per tutta la sua gara, diventa dura anche per Prandelli che forse sul mercato doveva pretendere di più oppure semplicemente mettere Eysseric o Montiel (Callejon neanche lo cito) che un po' di calcio italiano lo conoscono almeno. Non è servito neanche il monito del presidente martedì o l'arrabbiatura di Pradè domenica a smuovere le acque torbide in cui la Fiorentina si è messa ed anzi in zona salvezza la classifica si è accorciata. Il Cagliari ha vinto anche con il Bologna e sta dimostrando che con l'allenatore giusto la marcia può cambiare ed infatti eccolo lì a 4 punti mentre il Torino, ora terzultimo, ha una/due partite da recuperare. Insomma il futuro è tutt'altro che roseo ed ogni partita diventa una finale, a partire da quella con il Parma domenica quando però Prandelli dovrà fare i conti con gli infortunati (quelli di questa sera e quelli di kouame e Bonaventura) e con la squalifica di Ribery che forse avrebbe potuto anche rimanere in campo fino alla fine visto che ha dato l'impressione di accendersi proprio a scoppio ritardato. E il ritiro - se dovesse essere confermato - diventa davvero l'ultima speranza di dare la scossa.

PS. Astori, di cui oggi ricorre il terzo anniversario della morte, non solo avrebbe meritato di più per ricordarlo ma lui dopo un'ennesima sconfitta ci avrebbe messo la faccia.