ITALIANO: "ADESSO COLTIVIAMO IL NOSTRO FIORE. FUTURO? NE PARLEREMO MA A FINE ANNO"

15.04.2022 14:04 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: dalla sala stampa dell'Artemio Franchi - Andrea Giannattasio
ITALIANO: "ADESSO COLTIVIAMO IL NOSTRO FIORE. FUTURO? NE PARLEREMO MA A FINE ANNO"

Giornata di vigilia in casa Fiorentina: domani infatti i viola sono attesi dalla 33a giornata di campionato e l'avversario di turno è il Venezia di Zanetti, reduce dal ko per 2-1 in casa contro l'Udinese. Dalla sala stampa "Righini" dello stadio Franchi ha preso come di consueto la parola il tecnico Vincenzo Italiano. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul bagno di folla di mercoledì: "E' stato bello, ci siamo goduti l'affetto della gente. Non mi aspettavo così tanta gente, è stata una splendida giornata, grazie alla società per questa idea. Ci ha caricato molto questo evento, ma ora dovremo stare concentratissimi nelle prossime giornate. La Juve? Ora pensiamo al Venezia e poi arriveranno i prossimi appuntamenti".

Sul Venezia: "Da qui alla fine dell'anno giocheremo sempre contro squadre che hanno obiettivi, a cominciare dal Venezia che vuole salvarsi. Intanto dobbiamo pareggiare il loro atteggiamento di lottare su ogni pallone e poi dovremo sfruttare l'entusiasmo di casa, il fattore campo. Voglio vedere una fiorentina come a San Siro e come al Maradona. Quella è una squadra vera. Mi auguro che scenderemo in campo così. Il Venezia chiaramente ha bisogno di vincere, mi auguro che sia una partita dove riusciremo a giocare a calcio nella maniera assoluta. Ci sono giocatori importanti come Okereke e Aramu, che possono far male".

Sulla sconfitta più indigesta in stagione tra Venezia, Empoli e Juventus: "Le sconfitte sono tutte brutte da digerire: all'andata col Venezia non abbiamo potuto schierare i nazionali, fu una partita difficile che accusammo. Abbiamo dovuto lavorare dopo quella sera: quel ko ci ha lasciato qualcosa ma da allora siamo migliorati"

Se si sente di dire che allenerà anche l'anno prossimo la Fiorentina: "Non esiste risposta in questo momento se non concludere benissimo, fare bene e poi solo dopo si parlerà di futuro: nessuno qui ha voglia di parlare di altro, possiamo aggiungere una ciliegina importante al buon lavoro che stiamo facendo. Se la nostra è una strategia comunicativa con la società? Non c'è niente di programmato: si lavora giorno dopo giorno, il nostro direttore è stato chiaro. Arriveremo a fine anno e ne parleremo, sia io che la società non ci siamo mai posti il problema. Ora pensiamo al campo, poi parleremo del resto".

Sulle scelte di formazione in vista della gara con la Juventus: "L'idea è quella di ottenere il massimo nella gara di domani: penseremo a schierare un undici che ci possa permettere di vincere la partita e di fare una grande prestazione. Non stiamo pensando a mercoledì: io ho sempre coinvolto tutta la rosa, tutti sono pronti e sanno cosa devono fare".

Sulle motivazioni in vista di domani: "I ragazzi stanno bene, sanno che in questo finale di stagione servirà massima dedizione e concentrazione. Quando hai obiettivi da raggiungere non puoi mollare. I ragazzi stanno dando l'anima per ottenere un risultato importante. Il coro per me e l'ambizione per l'Europa? Mi dà un'ulteriore spinta per non mollare e dare il massimo sempre".

Sul suo rapporto con Firenze: "In questa città c'è tanto entusiasmo e in Italia tutti lo sanno: è una passione che ci viene trasmessa tutti i giorni. Sono contento di aver risvegliato questo grande amore dopo alcuni anni di difficoltà. Ma conoscevo la passione di questa piazza".

Sulla paura che la gioia diventi euforia dopo i tanti complimenti: "Questi sono timori legittimi... ma ti rendi conto che è una perdita di tempo. Bisogna sempre continuare e spingere forte. Abbiamo fatto un fiore nell'ultimo periodo e dobbiamo far sì che emani un buon profumo, sperando di non rovinare quello che di buono abbiamo fatto. Se abbassi la guardia prendi delle batoste clamorose. Dipenda da noi, domani giochiamo in casa e non possiamo non sfruttare quello che stiamo facendo. Dobbiamo percepire il pericolo, avere la massima attenzione: guai ad abbassare la guardia e ad andare con sufficienza sul pallone. Le brutte situazioni sono sempre dietro l'angolo. Ma su questo ci stiamo preparando bene".