ORA PIÙ CHE MAI

21.11.2020 11:00 di  Riccardo Barlacchi  Twitter:    vedi letture
ORA PIÙ CHE MAI
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© foto di Federico De Luca

Si è parlato tanto del futuro di Patrick Cutrone, di quello che accadrà quando si arriverà  a fine anno e se davvero per l’ex Milan si prospetterà un ritorno al Wolverhampton, in Inghilterra, o una permanenza in viola con maggiori possibilità di scendere in campo. Per adesso 16 milioni di riscatto sono tanti considerando quello che ha fatto il giocatore, ovvero 4 gol nella scorsa stagione con 837 minuti giocati e appena 112 minuti nella stagione corrente.

Sì, perché è tutta una questione di opportunità. Negli ultimi giorni, sulla situazione del ragazzo si sono espressi vari addetti ai lavori. In primis il responsabile del settore giovanile del Milan, Walter De Vecchi, il quale ha seguito il numero ’63 durante tutto l’arco di crescita nella Primavera rossonera e lo ha visto esordire in Prima Squadra a San Siro. “Per Patrick parlano i numeri. Segna - ha detto De Vecchi a Radio Bruno Toscana qualche giorno fa - ma se lo si butta dentro alla fine delle gare si fa fatica a fargli esprimere le proprie qualità. Bisogna dargli tempo e costruirgli intorno un progetto”.

Di un simile avviso è l’agente del giocatore, Giovanni Branchini: "Patrick ha sempre dimostrato quando è entrato in campo, anche con minutaggi inutili, di essere pronto e determinato. Per un attaccante l’assoluta mancanza di continuità rende difficile la crescita. Sono sicuro che adesso tutti potranno crescere molto di più di quanto fatto fino ad ora - ha tuonato il procuratore sempre a Radio Bruno Toscana - perché sono un estimatore di Prandelli”. Qualcuno ha percepito per caso una frecciatina a Iachini? Forse, fatto sta che adesso Cutrone ha un mese di tempo per cercare di convincere Prandelli a schierarlo con maggiore frequenza. Ora più che mai, anche da subentrato, dovrà dare quell’apporto in più che nel calcio fa cambiare idea ai tecnici, ma anche dei dirigenti. A questo proposito, Branchini è stato chiaro: "Il suo contratto è stato fatto in epoca pre-Covid ma non è detto che non ci possano essere trattative diverse con il club di appartenenza per variare la formula d'accordo".