PIZARRO, Firenze merita una Coppa. A Nico chiedo di più

23.05.2023 10:26 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Giannattasio
PIZARRO, Firenze merita una Coppa. A Nico chiedo di più
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

David Pizarro, ex centrocampista di Inter e Fiorentina, che era in campo nella finale persa dai Viola nel 2014 contro il Napoli, ha parlato proprio in vista della partita di domani e tanto altro. Queste le sue parole: "In questo momento sto aspettando il turno per fare il Master per fare l'allenatore. Seguo molto il calcio e aspetto un'opportunità".

Finale già scritta domani?
"Entrambe hanno preso una boccata d'aria, che ci vuole in una stagione difficoltosa. La Viola era indietro in campionato e nel girone d'andata ha durato più fatica. Ciò che conta è l'entusiasmo, l'Inter è fortissima, ma a livello calcistico la Fiorentina non ha niente da invidiare".

Quali sono le armi per mettere in difficoltà l'Inter?
"Quello che sta facendo la Fiorentina, ovvero proporre il gioco che conosciamo da tempo e andare in tutti i campi per giocarsela. Soprattutto perché questa è una finale. Poi ci sono altri componenti, magari l'Inter ha in testa la finale di Champions. Può essere importante per l'approccio alla partita, pensare alla Coppa Italia, per Firenze è una coppa importante e la piazza ne ha bisogno".

C'è il rischio che entrambe mettano in secondo piano la Coppa Italia a favore delle finali europee?
"Non credo proprio, è una finale. Poi la Fiorentina non è abituata a giocarle. Lo stadio Olimpico sarà pieno, ci sono un sacco di motivazioni. Sarà una partita bellissima, tra due squadre che giocano un bel calcio. Non me la perderò".

Inzaghi, da quasi esonerato, ha condotto la squadra a Istanbul . Il calcio è paradossale. 
"Eh... un bel po', ma questo è il calcio. È un mondo schizofrenico che conosco fin troppo bene. Un giorno sei un brocco, l'altro un re. La verità è che, oltre a essere stato bravo Simone, sono stati soprattutto i campioni in rosa che si sono ricordati che qualcosa dovevano pur vincere".

Di Italiano che idea si è fatto? 
"Mi piace perché a differenza di tanti è un tecnico che lavora, e questo paga sempre. Ma davvero. Poi penso che a Firenze abbia trovato la sua dimensione, la città che lo sa esaltare, è una piazza importante anche a livello europeo. Davanti a sé ha tutte le possibilità per fare una grande carriera".

In che reparto si deciderà la partita di domani?
"Guarda,  se c'è una cosa che spero per la finale di quest'anno non è nemmeno il fatto che sia una bella gara. Mi basterebbe che la partita iniziasse all'orario prestabilito e che fuori dallo stadio non ci fossero fatti cruenti. La nostra del 2014 fu tutt'altro che normale".

La finale di domani opporrà anche due tra i migliori play della Serie A , Amrabat e Brozovic . Su chi punta ? 
"Sono due giocatori diversi. Mi preme però ricordare che, così come Italiano è stato bravo a reinventare il marocchino regista, l'uomo che ha saputo davvero esaltare le qualità di Brozovic è stato il mio amico Spalletti. Sofyan mi piace un sacco perché è un tuttofare. Copre ogni parte di campo in modo impressionante mentre l'interista è il classico metronomo".

A breve inizierà a fare il corso master per ottenere il patentino Uefa Pro , ci dica come fermerebbe Lautaro, Dzeko o Lukaku. 
"Facile, tenendo la palla dall'altra parte del campo (ride, ndr). L'unico modo è questo: in questo momento all'attacco dell'Inter riesce tutto ma del resto è normale quando in rosa hai un campione del mondo e due specialisti come Edin e Lukaku, con quest'ultimo che si è ripreso. La Fiorentina deve tenere la palla. In difesa la Viola ha gente di spessore che sicuramente può combattere". 

Chi può dare la svolta domani nella Fiorentina?
"Nico Gonzalez, mi aspetto tanto da lui. Può essere una rivincita personale dopo aver saltato il Mondiale, mi auguro che faccia la differenza in questa finale. Ha qualità e a giocatori così chiederei sempre qualcosa in più".

Tre italiane nelle tre finali d i coppe europee, che pensa? 
"Francamente, per quella che da qualche anno è la valutazione che si fa del calcio italiano all'estero, sono un bel po' stupito. Non so dire ora se si tratti o meno di un fuoco di paglia. Non me lo auguro, anzi spero che sia solo il primo step perché il vostro pallone torni a un certo livello. Negli ultimi anni solo la Juve ha giocato finali, noi purtroppo arrivammo solo in semifinale".

Quanto conta l'apporto di Mourinho a questa Roma?
"SI vede la differenza con Mourinho, è un allenatore top che sa gestire certe partite. La Roma non ha fatto granché in campionato, non giocando un grande calcio, ma in Europa diventa un'altra squadra".

Cosa perderebbe la Roma se dovesse andar via?
"Spero non vada via, è un allenatore che ha promesso alla piazza che avrebbe vinto al terzo anno. Ha bisogno senz'altro di 3/4 campioni".

Probabilmente Spalletti andrà via da Napoli...
"A livello personale sono felicissimo per lui. Mi dispiace che il progetto a Napoli sia finito, ma il traguardo importante".

Dove se lo immagina in futuro?
"Mi auguro ad un livello importante, non credo andrà in una squadra inferiore al Napoli".