PUNTO DI VISTA COLLETTIVO

01.06.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
Foto fonte To.Lo.
Foto fonte To.Lo.

L’ultima domenica di maggio verrà ricordata soprattutto da chi tiene alla Fiorentina, e probabilmente resterà impressa nella memoria come una seconda giornata di striscioni. Soltanto un anno fa, di questi tempi, la città si era risvegliata con una sfilza di inviti ad andarsene alla precedente proprietà del club, i fratelli Della Valle. Stavolta l’intento era opposto,  il messaggio era di chiaro sostegno all’attuale presidenza Commisso

Una differenza sostanziale nei contenuti, ma anche una similitudine fortissima, netta, legata alla voce di una tifoseria intera schierata a favore di chi l’ha Fiorentina la rilevò qualche tempo dopo quella pioggia di striscioni di un anno fa. Un punto di vista collettivo, un vero e proprio plebiscito, e d’altronde pare impossibile non condividere il pensiero dei tifosi sulla vicenda e soprattutto il loro punto di vista. 

Mentre si sprecano le interpretazioni su come immaginare una città nuova e più moderna, mentre politica e istituzioni rilanciano la ristrutturazione del Franchi a dispetto di Campi Bisenzio e pure di quell’area Mercafir di cui si è discusso per quasi un decennio, nessuno pare ricordare che negli anni, nei decenni, al Franchi sono stati i tifosi e gli appassionati quelli che hanno continuato a sfidare freddo e intemperie. A frequentare bagni e bar lontani anni luce da strutture moderne oppure ad affidarsi a un santo per trovare un posto auto senza rischiare di dover pagare multe o ancor peggio rimozioni forzate. E questo solo per citare alcune delle scomodità più croniche. 

Insomma se il dibattito tra l’ipotesi di restare in città o migrare a Campi Bisenzio è destinato a proseguire, tanto più se come pare presto Commisso dirà la sua, la domenica degli striscioni assume ancora più valore non tanto per il sostegno all’attuale proprietà, che certamente ne sarà soddisfatta, quanto per il parere espresso da chi il Franchi lo vive da sempre.

Ed è chiaro che prima ancora di qualsiasi decisione, sarà bene che chi di dovere si tenga a mente come la pensano i primi fruitori dello stadio. Che, per inciso, hanno tutte le ragioni del mondo a chiedere un impianto adeguato, magari meno importante sotto il profilo artistico ma certamente più funzionale anche solo nelle domeniche di pioggia