SETTE ORE DI TROPPO

07.11.2018 13:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
SETTE ORE DI TROPPO

Il fastidioso fardello di una sentenza come quella del TAS torna a farsi sentire. Avviene a metà di una settimana che accompagna la Fiorentina verso un nuovo tentativo: quello di portare a casa la prima vittoria esterna della stagione. E così mentre Pioli studia i correttivi per migliorare la fase offensiva da casa Milan arrivano le motivazioni del TAS sul ribaltamento della prima sentenza di esclusione dall'Europa League da parte della UEFA.

Erano i giorni in cui i viola si allenavano a Moena, e la lunga attesa di notizie da Nyon andò avanti anche oltre il previsto. Oggi, però, si scopre anche che la società viola avrebbe potuto partecipare al dibattimento, previo l'invio di una mail che in realtà, da casa viola, partì con quasi sette ore di ritardo. Niente che abbia poi influenzato le decisioni finali su chi dovesse prendere parte all'Europa League, ma certamente un aspetto poco ortodosso

Perchè tra le due opzioni possibili (da un lato la scelta di non partecipare, dall'altro quella di partecipare inviando la richiesta via mail entro i termini, di una decina di giorni peraltro) l'invio in forte ritardo ha francamente poche spiegazioni. Che fosse per la poca fiducia negli sviluppi della vicenda (comunque opposta alle speranze espresse da Pioli e giocatori in ritiro) o per motivi di diplomazia in ogni tipo di rapporto, risulta difficile il perchè di un'esposizione di questo tipo. 

Un aspetto che sembra fare il paio con l'uscita quanto meno soft arrivata poco dopo la riammissione del Milan, quando i viola si limitarono a ribadire un ruolo di "Semplici spettatori" dell'intera vicenda. Quasi un paradosso, insomma, tanto più considerando che proprio la mail necessaria per seguire da vicino il dibattimento partì quasi sette ore dopo l'ultimo termine.

Non che un invio più celere potesse cambiare le carte in tavola - giusto ribadirlo - ma certo che tra la delusione vissuta da ogni calciatore (evidente in quei giorni di ritiro) e un ritardo di quasi sette ore nell'invio di una mail necessaria a seguire da vicino tutto il processo non è semplicissimo capire quale sia la giusta via di mezzo.