SOLUZIONI TAMPONE

22.08.2017 11:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
SOLUZIONI TAMPONE

Dall’Inter all’Inter. Sono serviti ancora una volta i nerazzurri per infliggere alla Fiorentina tre gol nella gara d’esordio in campionato. È accaduto domenica sera a San Siro, era ricapitato - prima della nefasta serata del Meazza - nel settembre 2006 (ben undici anni fa), quando la seconda Viola di Prandelli, piegata dal peso della penalizzazione in classifica post-Calciopoli, perse 3-2 in casa sotto i colpi di Cambiasso ed Ibrahimovic. Stesse difficoltà allora, stesso divario tra le due squadre di adesso. E probabilmente stessi problemi per ciò che riguarda la tenuta della linea difensiva.

Un reparto che, a differenza di altri, ha visto in estate le partenze meno dolorose di tutti gli altri settori del campo (Gonzalo era in scadenza ed il suo rendimento nell’ultima stagione non era stato poi così esaltante, al pari del modesto Milic, approdato in Grecia) e che forse per questo è stato investito meno dall’onda della rivoluzione attuata dal dg viola Corvino. Non è un caso infatti che contro Spalletti la retroguardia della Fiorentina fosse per 3/4 la stessa dello scorso campionato, con l’eccezione di Vitor Hugo. Evidentemente, dunque, qualcosa non ha funzionato se a soffrire di più nell’arco dei 90’ è stato il reparto che lavora assieme da più tempo (l’ex Palmeiras oltretutto ha svolto per intero il ritiro di Moena ed ha avuto tutto lo spazio possibile per incamerare i dettami di Pioli).

Serve dunque già correre ai ripari? Probabilmente è prematuro anche se, in attesa che il mercato viva i suoi ultimi sussulti, nell’attuale rosa della Fiorentina qualche soluzione “tampone” per dare maggiore linfa a tutta la difesa ci sarebbe già. Tra i centrali scalpitano già il giovanissimo Milenkovic (che ha impressionato tutti a Moena) e l’esperto Pezzella (di cui in Argentina ed in Spagna parlano un gran bene), mentre sulle fasce Pioli potrebbe ancora giocarsi le carte Gaspar (il quale però sembra ancora un po’ indietro nella condizione) e Biraghi, che in quanto italiano conosce forse meglio di tutti gli altri terzini viola le dinamiche del campionato italiano.