TROPPI I GOL SUBITI, MA NON CI SI LIMITI ALLA DIFESA: ECCO IL PROBLEMA

14.04.2021 16:45 di  Riccardo Barlacchi  Twitter:    vedi letture
TROPPI I GOL SUBITI, MA NON CI SI LIMITI ALLA DIFESA: ECCO IL PROBLEMA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

C’è un argomento in particolare molto discusso in questa stagione viola, la difesa. Il reparto arretrato, in effetti, fa acqua. I gol subiti sono troppi e capitano sempre nei momenti meno opportuni: nel 4-3 di San Siro contro l’Inter, Nel 2-3 contro il Milan e lo stesso in quello contro l’Atalanta pochi giorni fa. Eppure se si analizzano le ultime quattro stagioni della Fiorentina risulterà che le reti incassate dai portieri viola rasentano quasi sempre le stesse cifre. Partiamo dalla prima stagione Pioli, quando la Fiorentina arrivò ottava dopo una grande cavalcata e una commovente reazione alla morte del capitano Astori: i viola subirono 46 gol. Il campionato successivo vede i viola subire un gol in meno (45), malgrado la salvezza rimediata alle battute finali. Ed eccoci all’anno scorso, quando con Iachini in panchina la Fiorentina ha goduto della miglior difesa del campionato post lockdown. In totale i gol subiti saranno 48 a fronte di un decimo posto.

Al giorno d’oggi, invece, si contano 49 gol subiti a otto giornate dal termine del campionato. Semplici numeri, vien da pensare. Cosa è cambiato? poco o nulla, perché da 4 anni fa si conta una differenza reti di appena -5. Cifre abbastanza stabili. Non ha senso, quindi, limitarsi a sottolineare le lacune difensive, se i gol non arrivano. Nel corso dell’ultima annata Sousa, ad esempio, la Fiorentina ha subito 57 gol contro 63 segnati, ottenendo l’ottavo posto. Nel corso delle tre stagioni successive i viola hanno insaccato 54 gol (’17/’18), 47 (’18/’19), 51 (’19/’20) e finora 51 nel corso di quest’anno. Un aumento delle reti subite c’è stato, ma non drastico come si può pensare, se messo in rapporto con i numeri degli anni precedenti. Ed è per questo che, ragionevolmente, Iachini chiederà uno sforzo particolare a Pezzella e compagni di zona, senza però esautorare da responsabilità chi i gol li insacca.