CANOVI A RFV, Dominguez? T. Motta non lo darebbe

07.12.2022 16:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
CANOVI A RFV, Dominguez? T. Motta non lo darebbe
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© foto di Federico De Luca

Dario Canovi, decano dei procuratori, ha parlato così a Radio FirenzeViola del momento della Fiorentina e sul prossimo mercato: "Amrabat? Il merito è di Italiano che lo ha riportato in auge, il marocchino è uno dei centrocampisti più in vista del Mondiale. Un calciatore che gioca così è da grande squadra, non ho dubbi su questo. La Fiorentina deve temere che arrivino offerte irrinunciabili, più facile la prossima estate che a gennaio. Liverpool? Chi fa il prezzo è chi compra non chi vende. Parliamo di un calciatore da Premier League e quindi anche adatto per la squadra di Klopp. Il calcio ha bisogno di calciatori come Amrabat, forte fisicamente, tecnica individuale molto buona, dotato di grande corsa e con grande resistenza fisica. Bayo in viola? La Fiorentina ha fatto già molte scommesse, per questo non ne farei ulteriori. Se non gioca al Lille perché devo portarlo a Firenze?". 

Stagione di Gollini? "Non so dare una spiegazione logica, all'Atalanta mi piaceva parecchio, ero certo avrebbe avuto un grande futuro. Non mi spiego questo calo di rendimento, ma sicuramente Italiano lo sa il perché".

Danilo del Palmeiras al posto di Amrabat? "Non lo conosco bene ma in Brasile si sbaglia poco. Mio figlio ci è andato da poco lì e c'è di tutto e di più. Basta vedere il Mondiale per capire che qualità c'è tra i brasiliani".

Thiago Motta? "Io personalmente non avevo dubbi che avrebbe fatto bene a Bologna, è uno dei prossimi grandi allenatori, lo dico da quando giocava. Alle mie spalle ho quaranta anni di sport e poche volte ho visto un calciatore di cui ero così sicuro. Ha tutto quello che è necessario per diventare un allenatore da grandissima squadra. Dominguez? Dipendesse dal mister non se ne priverebbe, ma non dipende da lui". 

Situazione calcio italiano? "Per troppo tempo abbiamo scherzato con il fuoco, e dal fuoco non ci si difende sputando. Il calcio italiano oggi è mal ridotto da un punto di vista economico. Le squadre dovevano svolge tutt'altra politica visto che eravamo il primo calcio al mondo".