INTANTO LA PRIMAVERA TARDA AD ARRIVARE di T.Loreto

03.05.2010 00:01 di  Tommaso Loreto   vedi letture
INTANTO LA PRIMAVERA TARDA AD ARRIVARE di T.Loreto

In questi giorni, a Firenze, sembra autunno. I colori e gli scenari sono quelli tipici delle prime piogge. Quelle che riportano la testa frastornata dall'estate agli impegni dell'inverno alle porte. Quelle piogge intimiste che, inevitabilmente, ti portano a pensare osservando le gocce scivolare sul finestrino. Anche in casa viola, della Primavera, non c'è traccia. Fino all'anno scorso, soltanto
pronunciarla, significava caricare l'ambiente di quelle speranze che i rush finali della squadra avevano regalato. Guardavi giocarla, la Fiorentina, e ti domandavi dove potesse arrivare con il passo spedito delle belle giornate e degli ultimi turni di campionato.

Oggi è tutto cambiato. All'indomani dell'esclusione dalla Champions l'involuzione gigliata è stata disarmante. E col passare dei giorni, invece di sbocciare come un fiore sotto il primo sole, la Viola si è piegata su di sé. Il ritmo spedito che Prandelli sapeva dare alle sue squadre, nel finale di stagione, oggi è solo un ricordo. Le risorse tirate fuori dai giocatori da marzo in poi, completamente prosciugate. Senza considerare quel termine primaverile che, almeno nelle dichiarazioni d'inizio anno, sembrava essere il momento giusto per ritrovare un presidente e rinsaldare ulteriormente il rapporto pluriennale con il rinnovo del proprio allenatore. Che, per inciso, a quei tempi si professava disposto ad andare avanti per altri cinque anni. E che oggi, pur assicurando la permanenza nella prossima stagione, sembra aver perso la bussola del gruppo. 

Parole rimaste nell'aria, come il polline primaverile, che oggi non fa starnutire nessuno perchè schiacciato dalla pioggia. Come le diatribe interne alla Fiorentina. Portate alla luce dalle interviste ai giornali, dai comunicati, e dalle rese di conti in sala stampa. Con il risultato di allungare le crepe societarie ai muri dello spogliatoio. Parole poi rientrate, così si dice, di fronte a una nuova stagione disegnata a tinte chiaroscure e molto poco entusiasmanti. Come se ai tifosi, che vivono una realtà ben diversa da quella del calcio, fosse giusto cancellare qualsiasi forma di sogno da provare a inseguire. Gli stessi tifosi che oggi, non possono che restare a bocca aperta di fronte a quella Fiorentina che, sul campo, sta definitivamente appassendo come mai le era capitato. 

E nemmeno la Viola Primavera che, invece, la stagione della rinascita se la porterebbe nel nome riesce a volare. Fuori dalla fase finale del campionato per la seconda stagione consecutiva, non sono bastati i frettolosi ritorni di Babacar o Carraro a consentire al gruppo di Buso l'impresa. Giocatori tanto importanti nel campionato Primavera, quanto poco utilizzati in prima squadra. Con la conseguente “beffa” ad aggiungersi al danno se si contano le panchine e le tribune collezionate da chi, in Primavera, forse poteva mettere al sicuro un po' prima l'accesso ai play off. “Povera Patria...” cantava Battiato mentre “...intanto la Primavera tarda ad arrivare”. Povera Fiorentina, vien da pensare all'indomani della sediscesima scoppola raccolta dal Milan geriatrico di sabato sera. Con la magra consolazione che la bella stagione arriverà comunque. E che, per fortuna, quella calcistica, di stagione, sta davvero per finire.