NEMICI COME PRIMA

01.06.2010 00:00 di  Matteo Magrini   vedi letture
NEMICI COME PRIMA

E fu così che la Fiorentina perse un'altra occasione. Storie di attriti, battaglie e scontri con la Federazione che da sempre fanno di questa città la prima "nemica" del Palazzo. Poteva essere la volta buona, ed invece nulla. "Gli si regala i' meglio allenatore, almeno adesso ci daranno una mano", sognava illusa la Firenze pallonara. Come no. Nemmeno il tempo di immaginare un nuovo corso, fatto di amicizia forte e di massimo rispetto tra la società e i capi del calcio che subito, puntale, arriva lo scontro frontale.

"La Federazione ci manca di rispetto", attacca la Fiorentina. "Siamo stupiti e rammaricati", replica la Figc. Come dire, nemici come prima. Certo che per arrivare ad una situazione del genere bisognava proprio impegnarsi ma tant'è, si riesce anche in questo. Si riesce a concedere il via libera per trattare il proprio allenatore e litigare perchè nessuno ha comunicato direttamente l'accordo raggiunto. Scappa da ridere, ma ci sarebbe da piangere. Ve lo immaginate un marito che da il permesso ad un altro uomo di corteggiare la propria moglie e poi si inalbera alla notizia del tradimento?



Sia chiaro, l'egregio Abete non è maestro di galanteria. Anche solo per gratitudine uno squillo ai Della Valle, invece che a Sky, per dire che con Prandelli l'incontro aveva portato alla fumata bianca lo poteva anche fare. Questione di stile, parola sconosciuta ai vertici di un mondo che si fa scavalcare da paesi calcisticamente barbari come la Turchia. Ma era davvero necessario andare alla guerra? C'era proprio bisogno di reagire in modo tanto violento?

E poi c'è il rapporto col Pranda. Perchè chiuderlo così, perchè ricoprire di acidità e rancore una storia come questa? Non una parola, solo gelide righe battute a mano e quintali di non detto. Il comunicato della Fiorentina attacca la Federazione, si, ma cita "entrambe le parti in causa". I Della Valle si aspettavano una parola anche dal loro ex mister ed invece, a quanto pare, niente di tutto ciò. Silenzio, solo silenzio. E' l'amara conclusione di una vicenda brutta, ennesima conferma che tra Cesare e la Viola era tutto finito. "La Nazionale sarà l'uscita giusta per dirci addio tra rose e fiori", dicevano. Non è andata così, e questo nuovo "pomeriggio dei comunicati" scrive definitivamente, con inchiostro nero come la pece, la parole fine su un'avventura che doveva avere un epilogo diverso. Questa volta no, questa volta nessuno vivrà felice e contento...