FIORENTINA, COL MILAN I SOLITI PROBLEMI RENDONO TUTTO COMPLICATO. CUORE E IMPEGNO PER RICORDARE BARONE, RESTA IL RAMMARICO PER LA SCONFITTA. CAMPIONATO, L'EUROPA E' LONTANA. MA SERVE ANCORA RESTARE CONNESSI

31.03.2024 00:00 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, COL MILAN I SOLITI PROBLEMI RENDONO TUTTO COMPLICATO. CUORE E IMPEGNO PER RICORDARE BARONE, RESTA IL RAMMARICO PER LA SCONFITTA. CAMPIONATO, L'EUROPA E' LONTANA. MA SERVE ANCORA RESTARE CONNESSI

Il vero, grande problema della Fiorentina resta sempre la fase difensiva. Inutile girarci troppo intorno perché la criticità, arginata in parte solo in alcuni momenti, continua a ripetersi in maniera ciclica. Sbagli evidenti che specialmente contro determinati avversari finiscono per costare punti, partite, e rendere ancor più complicati da raggiungere gli obiettivi fissati dal club come garantirsi un posto per partecipare alle prossime competizioni europee. Da questo punto di vista il 2-1 con cui il Milan si è regalato un successo prezioso complica (e anche parecchio) il cammino, già zavorrato da quei due punti persi all’ultimo istante nel pari contro la Roma. A -7 dall’Atalanta sesta, e 3 da recuperare alla Lazio una posizione sotto, non è ancora arrivato il momento di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla Coppa Italia e la Conference League. Tuttavia le chance per restare in lizza iniziano a essere (pericolosamente) sempre di meno.

Impegno, coraggio e difetti Il match la Fiorentina lo perde prima sugli esterni, dove Cristiano Biraghi e Dodò sono stati messi spesso e volentieri in difficoltà da Rafael Leao e Samuel Chukwueze, e successivamente al centro della difesa. Milenkovic e Martinez Quarta, scarsamente protetti dai centrocampisti, hanno potuto fare poco a campo aperto sui tagli in verticale applicati quasi sistematicamente dal Milan. Capito e studiato il punto debole dell’avversario ha giustamente impostato il proprio piano gara su questo aspetto. Male in occasione del vantaggio di Ruben Loftus-Cheeck, la Fiorentina è mancata totalmente come piazzamento e lettura dell’azione pure quando Leao ha fatto ciò che gli riesce meglio: la sgasata nello spazio, con annessa libertà di pensiero per concludere. E quando è così difficilmente il vero fuoriclasse della squadra di Stefano Pioli sbaglia. La rete decisiva è la sua e per la Fiorentina il rammarico è doppio. Oltre all’errore in se per sé infatti, prende gol pochi attimi dopo aver pareggiato con Duncan. Con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte ma il dubbio su come sarebbe andata senza questo episodio resta. Lo dice anche Italiano nel post, senza mezzi giri di parole e non cercando scuse: “in quella fase della partita non dovevamo subire quel secondo gol”.

Il ricordo di Barone Senza punti, arrabbiata per la sconfitta e con se stessa per essere mancata nei momenti topici, ma consapevole di aver dato tutto per onorare Joe Barone. Lo ha fatto in campo la Fiorentina, lo hanno fatto altrettanto i suoi tifosi sugli spalti. Commovente l’ulteriore ricordo e l’abbraccio nei confronti del direttore generale da poco scomparso e che ha lasciato un vuoto incolmabile. I calciatori hanno giocato per lui, e sotto il profilo dell’impegno non c’è proprio nulla da rimproverare. Purtroppo per la Fiorentina a fare la differenza sono stati gli errori difensivi e le occasioni sottoporta che a turno Belotti e chi per lui non sono riusciti a sfruttare. Bravo Maignan, alcune volte addirittura super, ma la scarsa capacità realizzativa resta un altro punto a sfavore. Purtroppo per la squadra di Italiano niente di nuovo anche qui.