FIORENTINA, IL CAMPIONATO FINISCE O CONTINUA DOPO LA JUVENTUS. L’EVENTUALE ALL-IN SU CONFERENCE E COPPA ITALIA L’ALTRA STRADA PER SVOLTARE LA STAGIONE. PALLADINO PRIMA SCELTA PER IL POST ITALIANO, INTRIGANTE E AMPIAMENTE CONDIVISIBILE

07.04.2024 10:43 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, IL CAMPIONATO FINISCE O CONTINUA DOPO LA JUVENTUS. L’EVENTUALE ALL-IN SU CONFERENCE E COPPA ITALIA L’ALTRA STRADA PER SVOLTARE LA STAGIONE. PALLADINO PRIMA SCELTA PER IL POST ITALIANO, INTRIGANTE E AMPIAMENTE CONDIVISIBILE

Allo stato attuale quella contro la Juventus per la Fiorentina rappresenta non solo la sfida più sentita e attesa dell’anno, ma anche e soprattutto l’ultima chiamata per provare a giocarsi da qui fino alla conclusione della stagione la possibilità di raggiungere la qualificazione alle prossime competizioni europee. Considerata la posizione in classifica, i punti raccolti, gli ultimi scontri diretti persi o pareggiati, da Torino passerà inevitabilmente il futuro e – di conseguenza – la pianificazione degli ultimi mesi. Considerata la capacità avuta nel mantenere aperte tre strade, nel caso in cui se ne dovesse chiudere una è giusto concentrarsi specialmente su Coppa Italia e Conference League. Peraltro due tornei in cui la Fiorentina può davvero riuscire ad arrivare fino in fondo e dunque il gioco, come si suol dire, a quel punto vale eccome la candela. In più c’è un altro dettaglio: anche quest’anno la squadra si è dimostrata (tranne in alcune circostanze) all’altezza della gara secca, del doppio confronto, o comunque di quelle partite in cui serve tutto e subito. L’esempio recente nel successo meritatissimo centrato con l’Atalanta nell’andata della semifinale di Coppa Italia, dove l’unico aspetto negativo è quell’1-0 che non ha rispecchiato in toto il valore della prestazione. La Fiorentina avrebbe meritato infatti uno scarto di gol a proprio vantaggio maggiore, ma purtroppo l’incapacità di concretizzare almeno la metà delle varie chance costruite resta un difetto di fabbrica che i vari interpreti nel tempo non sono mai riusciti a correggere. Restano le tante indicazioni positive arrivate dopo la brutta sconfitta contro il Milan, aspetti importanti sia per affrontare una Juventus tutt’altro che impossibile da provare a battere e utili in chiave europea nel momento in cui si tornerà a giocare in Conference. Fra le belle note a margine ci sono anche due giocatori che magari non rubano copertine e prime pagine ma il cui valore sta venendo fuori nel momento topico della stagione. Il primo è Kayode, che si sta dimostrando un calciatore potenzialmente top nel ruolo. Giovane ma con personalità, bravo nelle due fasi, doti atletiche superiori alla media e tatticamente intelligente. Deve chiaramente migliorare (e migliorarsi) ma il futuro è dalla sua parte e di quella della Fiorentina che ha in rosa un terzino moderno e di prospettiva. L’altro è Rolando Mandragora, e non solo per il super gol con l’Atalanta. Nel momento in cui fisicamente riesce a trovare la giusta continuità a centrocampo è uno di quelli che può alzare il livello e la qualità delle giocate.

Post Italiano C’è la Juventus da affrontare e provare a battere, dunque la stretta attualità. Poi l’altro impegno non meno importante: la scelta del nuovo allenatore per la prossima stagione che inevitabilmente, per questioni strategiche, finisce per intrecciarsi con gli ultimi, decisivi mesi. Per sostituire Vincenzo Italiano la Fiorentina ha individuato in Raffaele Palladino del Monza l’allenatore ideale. Ci sono anche altri profili che interessano, come quello di Alberto Gilardino del Genoa, ma al momento è lui la prima scelta del club con cui – anche in maniera indiretta – ci sono stati dei primi contatti. Palladino rispecchia perfettamente l’identikit tracciato dai dirigenti: giovane, in grado di valorizzare la rosa e i calciatori a disposizione a prescindere dall’età, con voglia di affermarsi e in grado di giocare un buon calcio. Tutto quello che in pratica ha fatto e sta facendo Palladino con il Monza che addirittura in questa parte finale di campionato sta provando a regalarsi il sogno europeo. Nel biennio in Brianza è partito con il 3-4-2-1, che ha regalato diverse soddisfazioni, mutato negli ultimi mesi in 4-2-3-1. La dimostrazione pratica del fatto che Palladino è un allenatore moderno e con idee altrettanto al passo coi tempi. Se dovesse essere lui la scelta definitiva sarebbe sicuramente da promuovere.