FIORENTINA, L'ECCEZIONE ERA PRIMA E NON ADESSO. DALLO STRAORDINARIO ALL'ORDINARIO: FRA CALO FISIOLOGICO E LA CONTROINDICAZIONE DELLA GESTIONE ITALIANO. EMPOLI, FRA RILANCIO E RIMPIANTI DI MERCATO

18.02.2024 10:05 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, L'ECCEZIONE ERA PRIMA E NON ADESSO. DALLO STRAORDINARIO ALL'ORDINARIO: FRA CALO FISIOLOGICO E LA CONTROINDICAZIONE DELLA GESTIONE ITALIANO. EMPOLI, FRA RILANCIO E RIMPIANTI DI MERCATO

Non c’è da stupirsi più di tanto se la Fiorentina è 8° in classifica. In fondo la posizione in graduatoria (che resta comunque migliorabile) rispecchia quella che è la dimensione reale della squadra e dei valori complessivi dei calciatori che compongono la rosa. La sorpresa semmai era ciò che stava facendo prima dell’inizio del 2024, quando con una serie di prestazioni sia individuali che collettive era riuscita a centrare risultati incredibili (e meritati) sforando ampiamente l’ordinario rispetto alle vere potenzialità di un organico che non è stato migliorato ne in estate e tantomeno nell’ultima sessione invernale di calciomercato. Con l’eccezione della vittoria quasi doverosa contro il Frosinone, formazione interessante ma fragilissima e che incassa gol da chiunque una partita si e l’altra pure, le sconfitte accumulate nell’ultimo periodo sono figlie di un calo fisiologico. Quasi naturale e atteso visto che per mantenere un certo tipo di passo fra campionato, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Conference League la Fiorentina per sopperire alle sue criticità ha speso tantissimo sia sotto il profilo atletico che mentale.

Il crollo verticale dei risultati però non è una novità legata solamente a questa stagione ma un fattore che si ripete a distanza di un anno. Vincenzo Italiano resta il valore aggiunto, sarà uno degli allenatori probabilmente più richiesti da giugno in poi e un profilo a cui stanno pensando già diverse società intenzionate a cambiare in panchina. E’ molto bravo nel suo lavoro, a Firenze è cresciuto e migliorato parecchio. Tuttavia i cali di rendimento nella seconda parte di stagione che contraddistinguono la sua gestione restano una controindicazione. Partire forte per poi smarrirsi fra gennaio e febbraio, reggere molto bene un’ora e vivere in bilico gli ultimi 30 minuti delle partite non è un aspetto che può conciliarsi con il calcio moderno e con squadre particolarmente ambiziose. Un altro step in avanti dovrà essere bilanciare il lavoro con la palla a quello atletico, senza preferire (o comunque prediligere) il primo al secondo. Lo scorso campionato è la fotocopia della realtà attuale: nel 2023 tra il 4 gennaio e il 12 febbraio appena un successo (Sassuolo) e i pareggi con Monza e Lazio a rendere meno opaco il periodo segnato dalle sconfitte contro Roma, Torino, Bologna e Juventus. La svolta il 19 febbraio, dopo il pari nel derby con l’Empoli. E chissà che anche in questo caso non possa essere la volta buona per fare punti e ripartire di slancio.

Scelte sbagliate e assenza di strategie L’Empoli non è solamente l’avversario in campionato ma anche un club a cui sono legati dei rimpianti a livello di mercato per quello che poteva essere ed invece non è stato. E che evidenziano una volta in più gli sbagli di valutazione e di strategia (spesso assente) da parte dell’area tecnica. La Fiorentina nell’estate 2022 infatti aveva la possibilità di prendere Vicario, il portiere in grado di far compiere nel ruolo un deciso salto di qualità. Peraltro, vista l’età del calciatore, rappresentava un investimento per il presente ma anche per il futuro. Nonostante il vantaggio accumulato rispetto alla concorrenza la società decise di non chiudere la trattativa ritenendo eccessive le richieste economiche per acquistarlo. La bravura di chi fa mercato si vede anche da questi dettagli: intuire la bontà dell’investimento e cogliere le potenzialità del calciatore e i margini di miglioramento. La gestione e lo sviluppo delle campagne acquisti della Fiorentina invece sono state caratterizzate dall’assenza di linee guida, idee e spunti da top club. Spesso il mercato lo ha vissuto in base agli eventi e non sviluppato partendo da concetti propri. Il risultato è che negli ultimi anni la squadra non è mai stata realmente rinforzata, molti calciatori si sono rivelati dai flop mentre altri degli autentici misteri, i soldi spesi parecchi e male. Non è da escludere a priori che a fine stagione le strade della Fiorentina e l’attuale direttore sportivo Burdisso potrebbero dividersi. E che il club decida di puntare su un altro dirigente in grado di invertire la tendenza.