FIORENTINA, LA ROSA COSTA MOLTO MA PRODUCE POCHI RISULTATI E CONSEGUENTI RICAVI

14.02.2024 11:15 di  Donato Mongatti   vedi letture
FIORENTINA, LA ROSA COSTA MOLTO MA PRODUCE POCHI RISULTATI E CONSEGUENTI RICAVI
FirenzeViola.it

La scorsa settimana è intervenuto al rotocalco del club il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, che ha evidenziato, tra l'altro, i quattrini investiti nella società dal 2019. "Mi fa sorridere quando leggo che non voglio spendere e che guadagno grazie alla Fiorentina – ha dichiarato - dal mio arrivo il 6 giugno 2019 al prossimo giugno 2024 saranno stati oltre 450 milioni che avrò speso fra acquisto del club, il centro sportivo Viola Park e giocatori".

Il presidente si riferisce ai soldi investiti nella Fiorentina, ma a quanto ammontano i costi, ossia quelle spese che ogni anno (o stagione sportiva) determinano le perdite (da compensare con versamenti in conto capitale) o gli utili di bilancio?

Ecco i costi dal 2019 al 30 giugno 2023, data dell'ultimo bilancio disponibile.

L'esercizio 2019 chiuse al 31 dicembre e comprende metà gestione della proprietà Della Valle: 139 milioni il totale costi, tra cui spiccano 21,8 per servizi, 62,4 per il personale (principalmente stipendi), 39,9 di ammortamenti e 10,1 di oneri diversi di gestione.

Il bilancio 2020 (di soli 6 mesi) chiuse al 30 giugno per allineare i conti alla stagione sportiva: 69,5 milioni di costi complessivi, dei quali 7,1 per servizi, 31,2 per il personale, 26,6 di ammortamenti e 3 di oneri diversi di gestione.

Nel 2020-21 i numeri ricalcano la stagione sportiva: 171 milioni di costi della produzione, determinati principalmente da 17,9 per servizi; 84,9 per il personale, 47,2 di ammortamenti e 15,5 di oneri diversi di gestione.

Nel 2021-22 le spese scendono di 10 milioni rispetto al campionato precedente, 161,4 milioni complessivi, di cui: 21,8 per servizi, 80,9 per il personale, 48,9 di ammortamenti e 3,1 di oneri diversi di gestione.

Nel 2022-23 (ultimo esercizio disponibile) i costi segnano 183,5 milioni, tra questi si registrano: 27,5 per servizi, 86,6 per il personale, 59,3 di ammortamenti e 3,7 di oneri diversi di gestione.

I "costi della produzione" sono dunque passati dai 139 milioni del 2019 ai 183,5 del 2022-23 e a incidere in modo determinante sono i costi del personale (dove sono compresi gli stipendi dei calciatori e dello staff tecnico) e gli ammortamenti derivati dall'acquisto dei cartellini dei giocatori (costo acquisto spalmato sugli anni di contratto).

A parte la stagione della cessione durante il calciomercato invernale di Vlahovic alla Juventus, dal 2019 in poi la Fiorentina ha chiuso i bilanci sempre in passivo: 2019 meno 27,6 milioni; 2020 (semestrale) meno 29,8; 2020-21 meno 10,3; 2021-22 più 46,8; 2022-23 meno 19,5.

Il motivo della lunga serie di risultati di esercizio negativi, ovviamente, è determinato dalla scarsezza dei ricavi che non compensano i costi. Il bilancio 2022-23, chiuso con una perdita di quasi 20 milioni, riguarda la migliore stagione della Fiorentina sotto la gestione Commisso: raggiungimento delle finali di Conference League e Coppa Italia (purtroppo perse), con i conseguenti ricavi garantiti dai rispettivi percorsi.

Evidentemente compiere tutto il cammino nella cenerentola delle competizioni europee per club e nella coppa nazionale non è bastato a coprire le spese generate. Non bisogna dimenticare che ogni stagione Commisso inetta 25 milioni di euro attraverso l'auto-sponsorizzazione di Mediacom: senza il main sponsor dell'azienda del presidente (considerando circa 5 milioni di euro il valore di una sponsorizzazione terza) i risultati di bilancio avrebbero fatto registrare passivi ben più gravi (e un utile più contenuto nel 2021-22), mediamente di ulteriori 20 milioni in più di perdita rispetto ai risultati certificati.

Le spese e gli investimenti di Commisso dal giugno 2019 sono indiscutibili. Il problema è che non hanno garantito quei risultati che avrebbero incrementato i ricavi. Lo stesso discorso vale per la gestione dei calciatori: si sono scovati pochi atleti che, a fronte di un costo del cartellino contenuto, hanno reso molto in campo. Una rosa ricca di talenti, ma che produce costi di ammortamento contenuti consentirebbe attraverso le plusvalenze una gestione equilibrata della finanze della Fiorentina senza però andare a impoverire drasticamente il tasso tecnico complessivo della rosa. Il famoso progetto, insomma. Progetto del quale dopo quasi un lustro di gestione non c'è ancora traccia.