IL CANTO DEL GALLO VALE 3 PUNTI. COI CENTRAVANTI VERI SI GIOCA MEGLIO. VITTORIA NATA DA COMPATTEZZA E CONCRETEZZA. L'IKONÈ CHE VOGLIAMO, QUARTA BOMBER. FIORENTINA GUARITA? SI CAPISCE A BOLOGNA. GONZALEZ SEGNA DI DESTRO E VA IN DOPPIA CIFRA

12.02.2024 11:20 di  Mario Tenerani   vedi letture
IL CANTO DEL GALLO VALE 3 PUNTI.  COI CENTRAVANTI VERI SI GIOCA MEGLIO.  VITTORIA NATA DA COMPATTEZZA E CONCRETEZZA.  L'IKONÈ CHE VOGLIAMO, QUARTA BOMBER.  FIORENTINA GUARITA? SI CAPISCE A BOLOGNA. GONZALEZ SEGNA DI DESTRO E VA IN DOPPIA CIFRA
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Sulla carta poteva sembrare facile affrontare un Frosinone con 23 punti che veniva da 6 sconfitte nelle ultime 8 gare, con una difesa colabrodo (44 gol subiti) e un'infermeria piena. Ma non era così poiché la Fiorentina nel 2024 in campionato non aveva mai vinto (3 sconfitte e un pari), senza dimenticare poi che in Coppa Italia aveva eliminato il Bologna soltanto all'ultimo rigore e che in Supercoppa Italiana era stata sverniciata dal Napoli. Dopo Lecce tutto era diventato maledettamente complicato, oltre al clima creatosi intorno alla Fiorentina per le polemiche post calciomercato e una distanza di una parte della città rispetto alla società. Il meteo viola prometteva temporali intensi.

Invece la Fiorentina ha demolito il Frosinone con una cinquina (adesso i gol subiti dai ciociari sono 49 in 24 partite, la peggior terza linea della serie A) perentoria, seppur contaminata da tre-parate-tre di Pietro Terracciano, portiere più che affidabile, impermeabile a critiche assurde che gli erano piovute, senza ragione, sulla testa. Le reti segnate dai viola e gli interventi di Terracciano sono la forbice dentro alla quale ci sta il momento viola. Facilità di trovare la porta e pericolosissime pause difensive. La Fiorentina è guarita? Per la risposta dovremo attendere il recupero di mercoledì a Bologna (avanti di 2 punti in classifica) contro i rossoblu che stanno volando. Ieri hanno asfaltato il Lecce e aspettano i viola per vendicarsi delle due sconfitte tra campionato e coppa. Una vera sfida per l'Europa che conta. Serve un ruggito della Fiorentina: sarà in grado di farlo?

Intanto il Gallo ha cantato subito, prima dell'alba. A Lecce una porzione di gara e una traversa, mentre al Franchi, debutto da titolare e gol dopo 16 minuti di gioco. Belotti ha messo dentro la settima rete stagionale (nella Roma 3 in campionato e altrettante in Europa). Il Gallo ha segnato 110 volte in A, sulla carta di identità accanto alla voce professione, c'è scritto bomber. Un centravanti vero. Non un fuoriclasse, ma un attaccante robusto, dalla grande esperienza, per 5 volte in doppia cifra in serie A, campione d'Europa con l'Italia. Sarà un caso e non lo è, il gioco offensivo della Fiorentina è subito decollato perché i centravanti autentici fanno giocare meglio le proprie squadre. Si muovono, fanno la guerra anche fuori dall'area e quando sono nel box dei 16 metri, attaccano con movimenti corretti e rabbia lucida, la porta avversaria. Cose che purtroppo negli ultimi tempi a Firenze avevano visto poco o nulla. Ci sarebbe quasi da commuoversi.

Belotti ha messo dentro da rapace un pallone prezioso preparato da un Ikonè inedito per queste latitudini: anticipo sull'esterno, fuga verso la linea di fondo, saltato un altro giocatore ciociaro, quindi cross basso all'indietro. È il francese che vorremmo raccontare sempre: non la punta del passaggio all'indietro, bensì l'ala che si assume la responsabilità, punta l'uomo e lo annienta. Meriti di Ikonè altissimi in questa azione, ma il Gallo è stato bravo a farsi trovare lì e non a passeggiare al limite dell'area. Ecco la differenza tra quelli che di mestiere svolgono la professione di centravanti e i confusi. L'ex giallorosso si è presentato in ottime condizioni fisiche, con rabbia e voglia di conquistare il mondo. Per il momento ci basterebbe Firenze. Lui e la Fiorentina si possono aiutare. Belotti con il gioco di Italiano, non è esattamente quello di Mourinho, si troverà benissimo e l'allenatore viola finalmente vedrà sublimata la propria manovra. Anche Beltran alle sua spalle ha lavorato bene, in attesa del miglior Bonaventura che comunque ha gettato le basi per il quinto gol di Barak. L'argentino ha preso anche l'incrocio dei pali. 

L'incontro con la Fiesole del giorno prima, il tifo incessante del Franchi, il messaggio chiaro mandato alla squadra (e non solo...), "noi siamo con voi, ma dateci dentro senza pensare ad altro", sono stati il collante della compattezza. I viola hanno messo il resto, la concretezza. Con dei limiti, lo abbiamo detto: l'inizio della partita è stato da brividi, così come gli errori di Quarta, sintomi di uno stato d'animo inquieto, in generale. Poi i gol nel giro di 3 minuti hanno spazzato via le titubanze e lasciato aperto la porta della speranza. Quando squadra, allenatore (salutato da un bel coro della Fiesole) e tifosi fanno un blocco granitico, spunta fuori il bello di Firenze. 

Quarta ha già firmato 6 gol stagionali (4 in campionato e 2 in coppa), non male per un difensore. Continuando così rischia la doppia cifra. Quella raggiunta da Gonzalez, addirittura di destro (e' qui la festa?), nonostante la prolungata assenza dai campi per i noti guai muscolari. Per l'esattezza sono 7 in campionato e 3 in Europa. 

Ora sotto con Bologna a caccia della verità. E di punti pesanti.